I vincitori del Concorso “La migliore tesina 2008”

Ecco i vincitori del "Premio Maturità 2008", il concorso dedicato alle migliori tesine della maturità 2008 e organizzato da Studentville.it e Matematicamente.it.

La giuria ha selezionato tra le numerose e pregevoli tesine pervenute le seguenti.

 

Primo premio

1. Figure e strutture ricorsive e autoreferenziali

di Marco Jacopo Ferrarotti – San Giorgio Canavese (Torino)

Vince il computer portatile Apple MacBook

Tesina ben fatta, ben strutturata e interessante, tecnicamente approfondita.

Migliori tesine area umanistica

1. L’India come esempio di sincretismo religioso

di Francesca Paradiso – Roma

Vince un Apple Ipod nano

Tesina originale e scorrevole alla lettura, corredata di una ricca bibliografia.

2. Il Signore degli Anelli

di Sabrina Occhipinti – Ragusa

Menzione speciale della giuria e attestato

Tesina particolarmente originale e ricca di legami con diversi argomenti.

3. IlSilenzioTraParoleENumeri:LaPunteggiaturaELoZero

di Rebecca de Guttry – Pietrasanta (Lucca)

Menzione speciale della giuria e attestato

Tesina ben fatta, ben strutturata e interessante.

Migliori tesine area scientifica

1. La crisi della scienza

di Lorenzo Baraldi – Modena

Vince un Apple Ipod nano

Un buon trattato di filosofia della scienza, frutto di un lavoro critico non indifferente, con una ricca bibliografia

2. Il pendolo inaffidabile

di Giovanni Mascellari – Pisa

Menzione della giuria e attestato

Ben strutturata e approfondita relazione di laboratorio di fisica con comparazione di esperienze diverse, arricchita di spunti personali e con una bibliografia adeguata

3. Oh cielo sopra di me! Tu sei per me!

di Marco Giampaolo – Panicale (Perugia)

Menzione della giuria e attestato

Un ottimo lavoro, con una ricca bibliografia, il titolo è un po’ fuorviante.

Migliori tesine area tecnologica

1. EH-1 Progetto di un sistema domotico interattivo

di Marco Di Goro – Firenze

Vince un Apple Ipod nano

Progetto interessante, ricco di spiegazioni dettagliate e foto; simpatico il prototipo realizzato.

2. Software libero – Società libera

di Francesco Cordisco – Cernusco sul Naviglio (Milano)

Menzione della giuria e attestato

Un buon articolo divulgativo, con molti spunti.

3. Robotica e intelligenza artificiale

di Giovanni Pecoraro – Nocera Inferiore (Salerno)

Menzione della giuria e attestato

Bel lavoro, forse troppo lungo per una tesina d’esame, ha una ricca bibliografia ed è corredata da un lavoro personale.

Nei prossimi giorni verranno messe online tutte le tesine partecipanti al concorso.

Tutti gli autori delle tesine segnalate sono pregate di mettersi in contatto via mail con l’amministratore del sito, indicando l’indirizzo presso il quale recapitare i premi e gli attestati.

 

Elogio del gioco

tre_in_uno.jpgMolti considerano il gioco una perdita di tempo, se non addirittura dannoso, anche se invita alla riflessione. Eppure il gioco può avere valenze e ricadute importanti a vari livelli. Cominciamo con un brano scritto da un eminente studioso…

Il capitolo 9  del libro "Tre in Uno, Piccola Enciclopedia della Matematica Intrigante".

Percorso didattico su numeri naturali e sistemi di numerazione

articoli71.jpgGli studenti sono chiamati a riflettere sull’origine della matematica e, in particolare, sul passaggio dalle “cose del mondo” agli “oggetti disciplinari”. L’attività di classe ruota intorno al lavoro di gruppo. L’ obiettivo principale del percorso è perseguito operando nell’ambito dei numeri naturali e dei sistemi di numerazione. Le attività proposte coprono una ampia fascia di traguardi formativi: riconoscere il sistema di numerazione in cui inquadrare il problema e esprimere il risultato, operare nel rispetto delle regole dei diversi sistemi di numerazione.

 

I numeri naturali e i sistemi di numerazione

Introduzione al percorso didattico

SCARICA TUTTO IL PERCORSO DIDATTICO (.zip da 4,2 MB)

L’ OBIETTIVO  inventare soluzioni

– riconoscimento dei caratteri della situazione;

– definizione del problema;

– individuazione e applicazione di strategie

è perseguito operando nell’ambito dei numeri naturali e dei sistemi di numerazione.

 

Le attività proposte coprono una ampia fascia di traguardi formativi ma, per riuscire a mantenere il controllo dei processi di apprendimento, si è ritenuto di limitare il monitoraggio dei comportamenti alle solo competenze:

•·        riconoscere il sistema di numerazione in cui inquadrare il problema e esprimere il risultato;

•·        operare nel rispetto delle regole dei diversi sistemi di numerazione.

 

La prova finale tende all’accertamento del grado di possesso dei traguardi indicati: i quesiti sono cinque. I primi tre misurano competenze operative [applicazione di regole/di procedimenti noti]; gli ultimi due sollecitano l’esibizione di competenze intese come espressione di capacità. Queste due ultime situazioni, che gli studenti non dovrebbero aver mai incontrato, mettono a disposizione dei docenti significativi elementi per risalire a qualità intellettive generali.

Il percorso prevede attività propedeutiche alla prova: si è supposto che la classe non abbia ancora maturato significative esperienze per superare le incertezze derivanti da problemi del tutto sconosciuti. Si è voluto evitare, pertanto, il rischio di demotivare lo studente per gli eventuali insuccessi.

 

Tutti i materiali didattici distribuiti e quelli prodotti dagli studenti, durante le attività del percorso, devono essere ordinatamente conservati: durante la prova finale sarà consentito il loro utilizzo.

 

0 – introduzione  

Gli studenti sono chiamati a riflettere sull’origine della matematica e, in particolare, sul passaggio dalle "cose del mondo" agli "oggetti disciplinari" [CFR. Joseph J. Schwab   La struttura della conoscenza e il curricolo   – La nuova Italia 1971].

 

L’attività di classe, come indicato nel nono lucido di sistematizzazione, ruota intorno al lavoro di gruppo.

E’ buona norma che il docente, sia quando segue i gruppi, sia quando ne sintetizza i risultati, colga ogni occasione per promuovere e confermare  

  • l’orientamento del lavoro al conseguimento di obiettivi;
  • la formazione di un’immagine di sé fondata sull’autostima e sulla fiducia;
  • la promozione e l’accettazione dei punti di vista degli altri;
  • l’assunzione di responsabilità;
  • l’identificazione del gruppo come pluralità di interazione e di reciproco orientamento;
  • la consapevolezza dei vincoli istituzionali come spazi di libertà e opportunità: regole, diritti, doveri, ruoli e funzioni.

Fasi e Tempi

5′         premessa    [il docente commenta i lucidi che presentano il compito]

30′       lavoro di gruppo numerosità 4/5 studenti  [distribuzione del problema :   b) leoni]

I gruppi, terminato il lavoro, rendono conto del loro operato informando i compagni. La comunicazione verbale è molto più efficace se accompagnata da un sottofondo visivo. Ogni gruppo, pertanto, sintetizzerà il proprio lavoro su un cartellone che sarà esposto, su lucidi da proiettare con la lavagna luminosa o, realizzando diapositive POWERPOINT.

15′      intergruppo: il docente, finite le relazione di tutti i gruppi, valorizza gli apporti e gli spunti significativi e sintetizza le produzioni, rendendole unitarie.

10′      sistematizzazione  [il docente commenta le diapositive: c) sistematizzazione _leoni]

           distribuisce il materiale di supporto [d) documentazione per gli studenti] 

1 – il numero

Il lavoro di classe prende avvio da una semplice esercitazione finalizzata a motivare l’ascolto della lezione del docente.  

Fasi e Tempi

10′      esercitazione  gruppi di 2 studenti   [distribuzione del problema a) arcieri]

 5′       discussione generale sul lavoro svolto

10′      sistematizzazione [il docente commenta le diapositive: b)sistematizzazione _sistema decimale]

 5′       chiarimenti sul compito a casa [e) costruire l’abaco]; distribuzione materiale di supporto [c) documentazione per gli studenti] e lettura [d) lettura – i numeri naturali]

 

2 – sistemi posizionali

Inizialmente il docente controlla che l’abaco, realizzato da ogni studente, sia adeguato al lavoro della giornata.

La funzione dello zero, all’interno dei sistemi di numerazione posizionali, è il traguardo della lezione. Gli allievi, inoltre, incontrano la questione relativa alla "contestualizzazione dei significato".

Fasi e Tempi

 5′       controllo della funzionalità dell’abaco

10′      lavoro di gruppo 2/3 studenti [distribuzione del problema a) contare]

5′        discussione generali sul lavoro svolto

20′      sistematizzazione  [il docente commenta le diapositive b)sistematizzazione – sistemi posizionali] e dimostra l’efficacia del procedimento del gioco descritto negli ultimi lucidi. 

Distribuisce il materiale di supporto [c) documentazione per gli studenti].

3 – sommare e sottrarre

L’astrazione è l’oggetto dell’incontro: gli studenti sono chiamati a trasferire le regole aritmetiche della somma e della sottrazione, imparate per il sistema decimale, al sistema di numerazione quinario.

Fasi e Tempi

 5′     il docente, dopo aver ascoltato i commenti degli studenti, presenta la soluzione del compito assegnato per casa [a) lettura del pensiero – soluzione]

 5′     lavoro di gruppo 2/3 studenti  [distribuzione del problema b) tabellina del +]

 5′     controllo della correttezza del completamento della tabellina [c) tabellina del +]

15′    lavoro di gruppo 2/3 studenti  [ultima parte della proposta di lavoro]

10′    discussione sulle difficoltà incontrate e eventuali esercizi alla lavagna.

 

4 – moltiplicare

Le caratteristiche dell’incontro sono del tutto analoghe a quello precedente, varia solo l’oggetto del lavoro

Fasi e tempi

 5′     lavoro di gruppo 2/3 studenti  [distribuzione del problema a) tabellina del x]

 5′     controllo della correttezza del completamento della tabellina [b) tabellina del x]

15′    lavoro di gruppo 2/3 studenti  [ultima parte della proposta di lavoro]

10′    discussione sulle difficoltà incontrate e eventuali esercizi alla lavagna.

5 – dividere

Il trasferimento delle regole della divisione dal sistema decimale al sistema quinario, può presentare diversi ostacoli. Tra questi l’acquisizione mnemonica del procedimento.

Gli studenti che concludono positivamente l’esercitazione dimostrano di possedere una significativa esperienza in materia di "applicare regole".

Fasi e tempi

 5′     lavoro di gruppo 2/3 studenti  [distribuzione del problema a) dividere]

15′    lavoro di gruppo 2/3 studenti 

15′    discussione sulle difficoltà incontrate e eventuali esercizi alla lavagna.

6 – conversione da binario

L’incontro è molto ricco di contenuti: sono introdotte le potenze e le reti di Petri per rappresentare l’evoluzione di un processo. Inoltre, naturalmente, le regole di conversione da binario a decimale.

Per quanto riguarda le potenze ci si limita alla pura definizione: l’argomento si presta a una successiva attività, eventualmente in ambiente Excel, finalizzata allo sviluppo della capacità di individuare e formalizzare regole.

Le reti di Petri, utilizzate per la loro espressività, fanno uso dei seguenti simboli:

  • il cerchio, per rappresentare gli stati del processo;
  • la freccia, per rappresentarne il flusso;
  • il rettangolo, per rappresentare la transazione da uno stato allo stato successivo.

Il punto, che segna lo stato attivo, scorre sulla rete; le diapositive ne forniscono un esempio.

L’applicazione della regola per contare gli alunni, benché semplice, richiede agli studenti molta attenzione in quanto, generalmente, commettono molteplici errori.

Fasi e tempi

 

10′      introduzione al lavoro. Il docente commenta le diapositive [a)introduzione-6]

  5′      applicazione del procedimento di conteggio degli studenti della classe

15′      lavoro di gruppo numerosità 4/5 studenti  per rispondere al quesito posto  

[b) problema – da binario a decimale]

  5′      intergruppo per discutere dell’esperienza e delle difficoltà incontrate

10′      sistematizzazione con l’uso delle diapositive. Presentazione e dimostrazione del gioco [c) sistematizzazione – da binario a decimale]

            Distribuzione materiale di supporto   [d) compito a casa – carte da gioco;

e) documentazione per gli studenti;   f) lettura – Flatlandia

 

7 – conversione da decimale

 

Le diapositive affrontano la situazione di lavoro a partire da due punti di vista per evidenziare l’importanza e la criticità del passaggio dalla situazione problemica alla relativa definizione. 

L’uso dell’abaco può facilitare l’individuazione della strategia risolutiva in quanto, nei primi incontri, sono state affrontate situazioni simili.

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Fasi e tempi

 

5′        discussione sulle soluzioni e sulle difficoltà del lavoro di casa

5′        il docente, illustrando le diapositive, descrive la logica del gioco [a) soluzione

gioco]

15′      lavoro di gruppo  numerosità 4/5 studenti  per rispondere al quesito posto

[b) problema da decimale a quinario]

5′        intergruppo per discutere dell’esperienza e delle difficoltà incontrate    

10′      sistematizzazione con l’uso delle diapositive. [c) sistematizzazione – conversione da decimale] Distribuzione materiale di supporto [d) documentazione per gli studenti]

 

8 – Laboratorio Excel

Si propone un approccio globale al foglio elettronico in quanto la motivazione allo studio di un allievo è profondamente legata alla comprensione dell’origine e del senso del proprio agire.

Si tratta di un cambiamento del tutto simile all’approccio alla scrittura: negli anni ’40 del secolo scorso i bambini di prima elementare, nei primi giorni di scuola, dovevano prendere confidenza con penna e calamaio. Il disegno di aste occupava ampio spazio della giornata scolastica. Successivamente si passava al disegno delle singole lettere dell’alfabeto.

 

Il successo dell’incontro è favorito dalla possibilità di dotare ogni studente di un PC. La presenza di due docenti, inoltre, è auspicabile in quanto assicura la positiva e generalizzata conclusione dell’attività.

Fasi e tempi

1° incontro

 

55′      Il docente guida, passo passo, la programmazione di un  foglio elettronico       che converte un numero decimale in binario, utilizzando le diapositive

[a) Excel_introduzione]

5′      Lettura e chiarimenti del compito assegnato per casa [b) attività domestica],

distribuzione del materiale di supporto [d) documentazione per gli studenti]

 

2° incontro

 

10′      esposizione dei risultati dei lavori domestici: discussione e sintesi

30′      il docente, commentando le diapositive, conduce a conclusione la programmazione del foglio Excel [c) compito a casa – soluzione]

15′      distribuzione del materiale di supporto [e) documentazione per gli studenti], discussione generale sull’intera attività svolta.

 

Si informano gli studenti della possibilità di consultare libri e quaderni durante la prova finale, prevista per il prossimo incontro

SCARICA TUTTO IL PERCORSO DIDATTICO (.zip da 4,2 MB)

 

3 giorni per la scuola

3_giorni_scuola.jpgCUEN organizza per conto della Fondazione Idis-Città della Scienza la VI edizione 3 GIORNI PER LA SCUOLA di Convention Nazionale sui temi dell’Educazione Scientifica, delle Nuove Tecnologie e dei Servizi Innovativi per la Didattica che si terrà a Città della Scienza il 15, 16 e 17 ottobre 2008. La convention è promossa d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca-Direzione Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, in collaborazione con …

Regione Campania – Assessorato alla Formazione, Istruzione e Lavoro, Provincia di Napoli – Assessorato alle Politiche Scolastiche e Formative, Comune di Napoli – Assessorato alla Pubblica Istruzione e UPI-Unione Province di Italia.

La 3 GIORNI PER LA SCUOLA si rivolge ai professionisti dell’educazione formale e non-formale e ha avuto di anno in anno un incremento di presenze tra docenti, dirigenti, personale ATA, Associazioni degli Insegnanti e dei Dirigenti, Istituzioni, ma anche Università, Enti di ricerca, rappresentanti dei luoghi dell’educazione informale e delle imprese.

Filo conduttore dell’edizione di quest’anno è l’educazione scientifica e il rapporto tra la scienza e lo sviluppo delle competenze dei cittadini; troveranno spazio dibattiti sui temi della ricerca nella metodologia didattica, delle tecnologie innovative, dei nuovi curricula, delle 6 educazioni della convivenza civile, l’intreccio tra l’educazione formale e non formale, nonché momenti di confronto sulle discipline scientifiche.

Il format, ampiamente sperimentato e apprezzato nelle passate edizioni, prevede eventi, convegni, workshop e seminari per approfondire al meglio le tematiche proposte e un’ampia area espositiva con la vetrina delle offerte didattiche, l’organizzazione di laboratori creativi e con la partecipazione diretta delle scuole.

È stata inviata dagli Uffici Scolastici Regionali una call for proposal a tutte le scuole d’Italia invitate a costruire il programma della convention con la presentazione dei loro progetti.

Le scuole selezionate dal Comitato scientifico saranno ospitate nell’area espositiva e i loro progetti presentati durante un convegno nazionale alla presenza delle istituzioni.

Per dare la più ampia visibilità alla manifestazione è stato realizzato il sito web http://www.3giorniperlascuola.it  che ha lo scopo di informare costantemente gli utenti.

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Da un comunicato pervenuto in redazione

Alitalia atterra sui risparmiatori

wtl_photos-turbulence.jpgI costi del piano Fenice: «Il salvataggio Alitalia atterra sui risparmiatori». Gli obbligazionisti rischiano di rimpiangere l’offerta Air France. Serve un regolamento sui conti dormienti. Era meglio il metodo Parmalat? I giochi non sono ancora tutti fatti, ma c’è qualcosa che stride nel piano Fenice, a prescindere da ogni simpatia o antipatia politica. Sarà anche vero che non è un fallimento, ma allora bisogna che qualcuno lo spieghi agli obbligazionisti dell’Alitalia, che temono di fare la fine di quelli della Parmalat.

I costi del piano Fenice

«Il salvataggio Alitalia atterra sui risparmiatori»

Gli obbligazionisti rischiano di rimpiangere l’offerta Air France. Serve un regolamento sui conti dormienti. Era meglio il metodo Parmalat?

Un salvataggio sulla pelle dei risparmiatori? I giochi non sono ancora tutti fatti, ma c’è qualcosa che stride nel piano Fenice, a prescindere da ogni simpatia o antipatia politica. Sarà anche vero che non è un fallimento, ma allora bisogna che qualcuno lo spieghi agli obbligazionisti dell’Alitalia, che temono di fare la fine di quelli della Parmalat.

D’altronde a rigore di termini pure la Parmalat non è fallita. Infatti ai creditori importa solo relativamente il tipo di procedura concorsuale in cui incappano, che può essere un fallimento in senso stretto, la Legge Marzano o una sua modifica. Quel che conta è quanto recuperano del loro credito.

Debt to equity. Per cominciare molti obbligazionisti si chiedono se non era meglio proprio una procedura alla Parmalat, magari con qualche adattamento della legge Marzano, ma conservandone l’impianto generale. Con essa gli attivi e i passivi vengono separati e i secondi congelati. Intanto il commissario manda avanti l’attività della società, procedendo a una riduzione del personale, se è il caso (e per l’Alitalia questo nessuno lo nega). Ma poi gli obbligazionisti diventano azionisti della società risanata: è il cosiddetto debt to equity. Sarebbero quindi loro, al posto o insieme a Roberto Colaninno e soci, ad attendersi un’altra redditività dai capitali che hanno messo, nolenti o volenti, nella nuova Alitalia.

Merita ricordare che i creditori della Parmalat ricevettero azioni del valore nominale di un euro, il cui prezzo di mercato si stabilizzò però presto sopra i 2 €, anche a prescindere dalle quotazioni molto più alte delle prime settimane, in qualche modo anomale. L’exploit dei 3,02 € in primissima battuta delle contrattazioni il 6 ottobre 2005 dipese anche dai ritardi nella consegna dei titoli.

Ma ai possessori del prestito Alitalia 7,5% 2010 è stato precluso di avvantaggiarsi del futuro probabile buon andamento della società. Il trattamento che riceveranno dipenderà soprattutto dal prezzo a cui il commissario Augusto Fantozzi venderà le attività della società: aerei, slot, terreni, marchio, avviamento ecc.

Corrono però voci che il ricavato non sarebbe sufficiente, nel qual caso dovrebbe intervere il fondo per i crac finanziari, su cui Libero Mercato ha riferito accuratamente più volte, anche di recente.

L’offerta di Air France. Alcuni dicono che i risparmiatori abbiano una memoria da elefante, anche se sussiste qualche dubbio sulla validità generale di tale regola. Non sono però richieste particolari doti mnemoniche per ricordarsi quanto offriva neanche sei mesi fa Air France, cioè l’85 per cento del nominale delle obbligazioni e l’equivalente in titoli Air France di 0,10 euro ogni azione. Tanto per completare il discorso la tabellina che segue riporta anche gli ultimi prezzi prima che la Borsa Italiana sospendesse i titoli il 3-6-2008.

 

Azioni e obbligazioni Alitalia

titolo

ultimo prezzo di Borsa

offerta di Air France

obbligazioni

65 per cento

85 per cento*

azioni

0,44 euro

0,10 euro*

* Air France offriva 0,3145 € in contanti per ogni obbligazione unitaria del valore nominale di 0,37 € e il concambio delle azioni Alitalia in proprie azioni valutando le Alitalia 0,10 euro per azione

Si può definire il piano Fenice la meraviglie delle meraviglie, magari potrà anche esserlo per la compagnia aerea in sé, ma come reagirà un risparmiatore? Se a conti fatti otterrà meno di 85 euro per cento di nominale, avrà fondati motivi per prendersela con chi ha fatto saltare l’accordo coi cugini d’Oltralpe. Anzi, a ben vedere è il Tesoro che avrebbe ceduto il suo credito ai francesi all’85%. Quasi tutti gli altri possessori di obbligazioni se le sarebbero tenute per incassare il 100% a scadenza, escludendo un fallimento di Air France nell’arco dei prossimi due anni.

Un affare per altri. Merita aggiungere en passant che molto probabilmente una compagnia aerea straniera, Air France o un’altra, magari non acquisirà subito il controllo, ma riuscirà a mettere non uno zampino ma un piede nella nuova società, senza pagare lo scotto di accollarsi neppure una quota del suo debito obbligazionario, che Air France si era offerta di rilevare in toto. Inoltre, visti i toni patriottici dell’impresa, perché Banca Intesa non ha pensato di permettere ai risparmiatori italiani di rischiare anche loro i propri soldi sottoscrivendo azioni di assoluta minoranza della nuova Alitalia che sta per nascere dal piano Fenice?

Le azioni Alitalia. Più complesso il caso degli azionisti. Per cominciare qui il prezzo previsto dall’offerta pubblica d’acquisto (opa) annunciata da Air France è un termine di paragone non significativo. L’offerta di scambio azionario, valutando 0,10 euro ogni azione Alitalia, avrebbe permesso al Tesoro di acquisire un pacchetto azionario, anziché nulla come adesso, ma era priva di interesse per un investitore di minoranza. Infatti in quei frangenti in Borsa il titolo batteva sugli 0,40-0,50 euro. Chi lo comprava o comunque se lo teneva, anziché semmai venderlo e comprare azioni Air France, non faceva conto di darlo all’opa. Pensava piuttosto che le quotazioni sarebbero salite, una volta risanata la società.

Un caso a parte, su cui voglio muoversi associazioni di consumatori di matrice sindacale, sono poi quei dipendenti diventati azionisti per aver sottoscritto le azioni offertegli a condizioni relativamente vantaggiose. Come tutti quanti hanno mantenuto in portafoglio azioni della compagnia italiana cosiddetta di bandiera, anche loro ci hanno rimesso pesantemente. Sul fatto però che (moralmente) gli spetti un indennizzo, le opinioni sono molto discordanti. È infatti presumibile che le azioni della società siano scese così tanto anche per il livello delle loro retribuzioni. Con una battuta trita e volgare viene da dire che è difficile avere la botte piena e la moglie ubriaca.

Perdite pubbliche. Il direttore di questo giornale [Libero Mercato, n.d.r.], Oscar Giannino, ha giustamente osservato riguardo al costo dei dipendenti in esubero da Alitalia che “quando i debiti li ha fatti una compagnia di Stato, non si vede perché e come non se li debba accollare chi li ha fatti. A spese di noi tutti” (26-8-2008, pag. 5). Ciò vale anche e a maggior ragione per le obbligazioni. Mentre infatti un dipendente non può cambiare senza problemi l’azienda dove lavorare, un risparmiatore può farlo coi suoi investimenti. Se in particolare ha scelto le obbligazioni Alitalia, con rendimenti alti ma non stratosferici, è perché si sentiva garantito dall’azionista pubblico e soprattutto dalle continue dichiarazioni dei suoi amministratori. Infatti costoro, nominati dal Tesoro, hanno sempre fatto riferimento e indotto i risparmiatori a fare affidamento sulla continuità aziendale.

Né ora sono sufficienti dichiarazioni d’intenti di esponenti del governo, quale per esempio il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli (AN) che riguardo agli obbligazionisti ha detto il 27-8-2008 che esso “intende tutelarli, scongiurando un nuovo caso Parmalat”.

In ogni caso distinguere gli obbligazionisti fra piccoli e meno piccoli cozza col dettato dell’articolo 47 della Costituzione che afferma che “la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme”, senza riferirsi solo al piccolo risparmio. Tale restrizione sarebbe giustificata semmai per le azioni, interpretando in tal senso l’aggettivo popolare del secondo comma che aggiunge che essa “favorisce l’accesso del risparmio popolare a […] l’investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese”.

Conti dormienti. Dal governo è stato annunciato il ricorso al nascente fondo alimentato dai cosiddetti conti dormienti. Le norme relative sono state migliorate rispetto alla bozza iniziale e comunque il principio a monte è condivisibile. È meglio che sia lo Stato a disporre di soldi dimenticati, anziché finiscano a essere le banche ad appropriarsene.

Per funzionare per l’Alitalia dovrà essere opportunamente formulato il regolamento applicativo, cosa ovviamente possibile. Tale fondo era stato pensato per le vittime di illeciti finanziari come nel caso di Cirio e Parmalat, ma nulla vieta di estenderne l’utilizzo a una fattispecie diversa.

Certo che gli italiani si erano disabituati ai crac a danno degli obbligazionisti. Sono passati oltre sei anni da quando andò a gambe all’aria la Cirio di Sergio Cragnotti e poco meno di cinque dal default della Parmalat di Calisto Tanzi. Vi sarà ora una nuova puntata con decine di migliaia di vittime di un altro dissesto, per giunta di una società del settore pubblico e proprio con Giulio Tremonti ministro dell’economia? Oppure, in un modo o nell’altro, i loro risparmi verranno salvati e/o reintegrati?

 

Articolo pubblicato su

Libero Mercato, 04-09-2008 pp. 1-2

Visita il sito di Beppe Scienza

http://www.dm.unito.it/personalpages/scienza/index.htm

Gara Q.I.M. 2009: regolamento

trebol_azul-i_never_had_a_birthday.jpgREGOLAMENTO

0. Scopo del gioco è semplicemente quello di divertirsi e tenere allenata la mente. I risultati ottenuti in termini di classifica e di punteggi non hanno nulla a che fare con la vostra intelligenza matematica o altro.

1. Per partecipare occorre essere registrati

2. I quesiti verranno pubblicati a partire dal 14 marzo, mediamente 3 al giorno, complessivamente 180 quesiti logico-matematici.

3. I primi 100 concorrenti in classifica alle ore 24:00 del 12 maggio accederanno alla seconda fase della gara.

4. I finalisti dovranno rispondere nel più breve tempo possibile ad altri 20 quesiti, che saranno pubblicati in un giorno e ad un orario concordato immediatamente successivo alla conclusione della prima fase. La classifica finale sarà redatta, a parità di esercizi svolti correttamente, in base al tempo in cui la risposta viene inviata. Il punteggio acquisito dai finalisti nella prima faase della gara è irrilevante. Ulteriori dettagli saranno dati in seguito.

5. Ogni utente può concorrere con uno solo account di registrazione. premi.jpg

6. Punteggi: ogni quesito svolto correttamente vale 10 punti più i punti di bonus indicati; questi ultimi diminuiscono lentamente al passare del tempo. E’ importante che ogni quesito aperto venga risolto appena possibile, senza eccessiva fretta, ma senza lasciarlo sospeso per riprenderlo dopo.

7. Premi 
     1° classificato: PSP Slim&Lite + zaino + t-shirt “Matematicamente.it Winner”
     2° classificato: Ipod Shuffle 4GB + zaino + t-shirt “Matematicamente.it Winner”
     dal 3° al 5° classificato: zaino + t-shirt “Matematicamente.it Winner”
     dal 6° al 10° classificato: t-shirt “Matematicamente.it Winner”

Buon divertimento!

ico-test-32px.pngVAI AI QUESITI

Michele Emmer, Visibili Armonie, Arte Cinema teatro e Matematica

emmer-armonie.jpgMichele Emmer, Visibili Armonie, Arte Cinema teatro e Matematica, Bollati Boringheri, 2006, pp.430, euro 60,00. Michele Emmer, professore ordinario di Matematica presso l’Università La Sapienza di Roma, si è occupato di calcolo delle variazioni ed è noto al grande pubblico per aver realizzato numerosi film sulla matematica: Bolle di sapone, Flatland, il fantastico mondo di Escher e altri. A Venezia organizza ogni anno il convegno “Matematica e cultura”. Questo libro è una specie di racconto, di viaggio quasi autobiografico lungo il confine tra matematica e arte.

In parte si presenta come una enciclopedia ragionata di tutto ciò che la matematica sembra avere in comune con forme d’arte quali cinema, teatro e arte visiva in senso stretto (sono oltre 600 gli autori citati, tra matematici e artisti) ma data la vastità del tema l’autore ha scelto di seguire un percorso narrativo molto prossimo al suo percorso di uomo di cultura.

Non ha voluto impegnarsi in analisi storico-filosofiche sul senso della bellezza, non si è fatto contagiare dall’ambizione tipicamente matematica di catalogare il fenomeno osservato (in questo caso il rapporto tra matematica e arte), ha preferito scegliere una forma di racconto più sfilacciato, più libero, più vicino al sogno, più vicino allo stile narrativo di un film.

Egli stesso presenta il tema del libro come “Un legame sognante tra due mondi che sembrano così lontani e irraggiungibili”.

Il saggio-racconto comincia addentrandosi nel labirinto dei rapporti tra matematica e arte, seguendo forse il labirinto dei ricordi dell’autore: dal film “Bianca” di Nanni Moretti si passa alla Melanconia di Dürer, si riprende con un altro film italiano poco noto “Dopo mezzanotte” per arrivare a Fibonacci e con un ulteriore salto nel tempo tornare a Mario Merz e la sua installazione sulla Mole Antonelliana di neon luminosi con i primi numeri della famosissima successione. Si parla di Paperino e della sezione aurea, del Partenone ma soprattutto di Le Corbusier. Si riprende con il film “Il senso di Smilla per la neve” per parlare di numeri, del contare, dell’aritmetica.

Si comincia insomma con un racconto ingarbugliato, con improvvisi salti nel tempo e salti tematici: letteratura, arte, cinema, numeri, forme, architettura, immaginazione, spazio. Sono questi i ‘fili di Arianna’ che il lettore dovrà seguire nel libro per non perdersi in questo percorso dal contorno incerto, dai confini non delineati e non delineabili.

Da appassionato di cinema, Emmer ha voluto usare lo stile narrativo del sogno, del labirinto, dell’inseguire l’immaginazione a qualsiasi costo, dovunque essa porti.

Un libro ricco di immagini ma anche un libro eccessivamente costoso, cosa che non ne facilita la diffusione e rischia di relegarlo nelle biblioteche e tra i collezionisti di libri.

Quattro operazioni per Mario

mario4operazioni.jpgUn giochino per ripassare il calcolo mentale, utile per gli studenti della primaria e per i genitori che vogliono aiutari i propri figli a ripassare tabelline e calcoli di base con un po’ di divertimento.



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Presto sara disponibile il CD con tutti i giochi di  matematica per la scuola primaria.

determinare l’equazione dell’iperbole passante per il punto A(3,2) avente per asintoti le rette y=2x

Testo dell’esercizio sull’iperbole

Determinare l’equazione dell’iperbole passante per $ A(3, 2) $ e avente per asintoti le rette di equazione \( y=\pm 2x \).

Asintoti di equazione y=2x e y=-2x di un'iperbole

Soluzione

L’equazione generica dell’iperbole è

\( \frac{x^2}{a^2}-\frac{y^2}{b^2} = 1 \)

Gli asintoti hanno equazioni

\( y=\pm\frac{b}{a}x \)

da cui ricaviamo

\( \frac{b}{a}=2 \rightarrow b=2a\)

L’equazione diventa per tanto:

\( \frac{x^2}{a^2}-\frac{y^2}{4a^2}=1 \)

Imponiamo ora il passaggio dell’iperbole per il punto di coordinate $ A(3, 2) $. Deve quindi essere:

\( \frac{9}{a^2}-\frac{\cancel{4}}{\cancel{4}a^2}=1 \)

\( \frac{8}{a^2}=1 \rightarrow 8=a^2 \)

L’equazione è quindi

\( \frac{x^2}{8}-\frac{y^2}{32}=1 \rightarrow [m.c.m.=32] \rightarrow 4x^2-y^2=32 \)

 

Number Puzzle: ripassa i numeri in inglese

In questo puzzle bisogna cercare i numeri come si scrivono in inglese. Le lettere rimaste formeranno il titolo di un noto film di magia.

Java deve essere abilitato per vedere l’applet del cruciverba.

Se non hai installato Java, puoi scaricarlo da java.com. Se hai Java dovresti verificare le tue impostazioni di sicurezza per assicurarti che siano abilitate le applet, specialmente se stai visualizzando uno schema letto dal tuo disco fisso. In Windows XP puoi abilitare l’applet cliccando sulla barra gialla che compare in alto sulla finestra e selezionando “Consenti contenuto bloccato…”.


Pagina Web creata con Crossword Compiler.

Scarica il gioco in formato RTF.

PICCOLATOMOPACO: scopri il primo diario al contrario

piccolatomopaco.jpgPiccolatomopaco è un diario per giovani scritto da giovani, concepito e sviluppato interamente da tre ragazzi, Carlo, Luca e David che dal liceo sono usciti da poco e vogliono condividere con voi tutte le loro gioie o gli insuccessi tipici della vita di uno studente. Giunto alla quarta edizione, è il diario più controcorrente che tu possa desiderare, e non solo perchè si pone l’obiettivo di dare voce e di coinvolgere i giovani studenti come te….

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Per tutti coloro che in questi ultimi anni, mesi e minuti hanno avuto a che fare con il progetto di Piccolatomopaco ci sono grandi novità concernenti il diario di quest’anno. In primo luogo, verrà venduto anche su internet grazie ad una collaborazione che ha legato il team di Piccolatomopaco ai ragazzi della community di Studentville.it. Proprio su piccolatomopaco.studentville.it sarà dunque a disposizione degli utenti una comodissima piattaforma dalla quale sarà possibile acquistare in modo facile e sicuro il diario, oltre a poter sfogliare virtualmente alcune pagine delle precedenti edizioni. Inoltre da ottobre partirà il laboratorio editoriale per la prossima edizione, in cui tutti i giovani potranno essere coinvolti nella creazione della futura Piccolatomopaco. 

Anche dal punto di vista tecnico e a livello di contenuti Piccolatomopaco presenta grandi novità che siamo sicuri vi soddisferanno appieno. Eccovi qui di seguito elencate le più rilevanti: piccolatomopaco420-2.jpg

– il formato: la quarta edizione è molto più leggera e maneggevole di quelle precedenti. Si è verificato un repentino taglio col passato:Piccolatomopaco non solo è ora un agenda di dodici mesi ma porta anche i capelli a spazzola.

– il colore: rosso.

– lo spessore: sempre più sottile sia dal punto di vista estetico che culturale.

– i contenuti: interamente e come sempre opera di "tre cretini in una stanza" che vi omaggeranno con perle di saggezza (molto poche) e aneddoti idioti (fin troppi).

Sono presenti, tra le pagine di Piccolatomopaco, giochi e aneddoti di ogni genere: dalle fantasiose e-mail storiche, agli oroscopi personalizzati, per finire con la più classica griglia per divertirsi sfidando gli amici a tris o a battaglia navale. Con Piccolatomopaco, ironia e spensieratezza vi accompagneranno tutto l’anno, il motto del diario è quello di "studiare divertendosi", una sorta di metafora che ben spiega come a volte "perfino i doveri si trasformino in piacere se affrontati con un immancabile voglia di ridere e stare bene". Non stupitevi dunque se troverete all’interno del diario anche riflessioni, spunti e consigli sulla scuola: d’altronde “Ma Perchè si apre al contrario”?

Gli autori lo spiegano direttamente tra le pagine di Piccolatomopaco: "aprire un diario significa guardare in faccia l’inizio di un anno scolastico, arrivare in fondo significa niente più doveri, ma solo libertà di occupare le intere pagine coi pensieri più liberi, spensierati a volte idioti". Dunque perchè non iniziare un diario dallo spazio dedicato alla libertà d’espressione?

Ora non vi resta che recarvi su www.studentville.it , guardare le foto di Piccolatomopaco e acquistarla, ragionarci troppo potrebbe essere fatale, quest’anno le copie sono limitate… http://piccolatomopaco.studentville.it

 piccolatomopaco540.jpg

Da un comunicato della redazione di Studentville. 

Malevic, Il quadrato nero, 1913

"Questo disegno avrà una importanza enorme per la pittura. Rappresenta un quadrato nero, l’embrione di tutte le possibilità che nel loro sviluppo acquistano una forza sorprendente. E’ il progenitore del cubo e della sfera, e la sua dissociazione apporta un contributo culturale fondamentale alla pittura."

Lettera di Malevic a Matyushin, fonte: M. Emmer, Visibili Armonie, Bollati Boringheri, 2006, p.108.

malevic-quadrato_nero.jpg

fonte

http://guide.dada.net/arte_moderna/interventi/2005/01/192351.shtml

 

Albrect Duerer, Melencolia

Riconoscibile in alto a destra un quadrato magico, probabilmente la sua funzione dovrebbe essere quella di scacciare i sentimenti di malinconia e tristezza.

Citato anche nel film di Nanni Moretti, Bianca, del 1983, dove alcuni studenti chiedono al nuovo insegnante di matematica il senso del quadrato magico. Il professore in difficoltà viene salvato dal suono della campanella.

Il quadrato magico è

16 3 2 13
5 10 11 8
9 6 7 12

4

15 14 1

La somma di ciascuna riga, di ciascuna colonna e delle due diagonali dà sempre 34.

La data dell’opera, 1514 è inclusa nell’ultima riga, indicata anche dall’ala.

durer-melencolia.jpg

fonte:

http://www.math.umd.edu/~atma/durer23.jpg

 

Giorgio Israel, Chi sono i nemici della scienza? Riflessioni su un disastro educativo e culturale

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Giorgio Israel, Chi sono i nemici della scienza? Riflessioni su un disastro educativo e culturale e documenti di malascienza, Lindau, 2008

Giorgio Israel, per chi non lo conoscesse, è professore ordinario di Matematiche complementari presso l’Università di Roma “La Sapienza”, autore di centinaia di articoli scientifici e decine di libri, si occupa principalmente di storia della matematica ed epistemologia. In questo libro attacca, senza esclusione di colpi, tutti quelli che, a suo avviso, stanno distruggendo la scienza.

Ma chi sono i nemici della scienza? Quelli dell’altra cultura? Della cosiddetta cultura umanistica? Purtroppo no. A suo modo di vedere, molti nemici della scienza sono tanti suoi colleghi, di formazione scientifica come lui, matematici anche loro.

Un libro fortemente polemico insomma – già dal titolo – principalmente contro chi in Italia sembra avere il controllo dell’informazione scientifica, un saggio contro la cosiddetta ‘cultura militante’, più di sinistra che di destra.

Il libro ci ha interessato principalmente per la sua analisi spietata del sistema della formazione italiano, che viene definito ‘disastro educativo’.

La crisi della scuola italiana, e in particolar modo dell’insegnamento della matematica, è un dato di fatto ormai condiviso da tutti: qualsiasi indagine e confronto si faccia, nazionale o internazione, sia che si tratti di un semplice confronto tra gli studenti di oggi e quelli di qualche decennio fa, sia che si contino gli iscritti alle facoltà scientifiche, il quadro che ne viene fuori è sempre quello di una crisi profonda che non si riesce a frenare e per la quale i rimedi stentano ad arrivare.

Come ricorda lo stesso autore di questo saggio, la scuola italiana era una delle migliori del mondo; il liceo classico ha formato, sebbene di indirizzo prettamente umanistico, generazioni di eccellenti studiosi anche nel campo delle scienze naturali e matematiche. Un laureato italiano in fisica o in matematica (secondo il vecchio ordinamento universitario) si trovava sempre in ottima posizione nel concorrere alle prove d’ingresso per un dottorato (PhD) negli Stati Uniti, in quanto possedeva un’ottima preparazione di base. L

a riforma Gentile, sostiene Israel, è stata una delle più intelligenti, organiche ed efficaci riorganizzazioni della struttura educativa che abbia prodotto la cultura europea del ‘900; dopo mezzo secolo di ottime prove richiedeva delle correzioni per dare maggiore spazio alla componente scientifica e tecnologica dell’istruzione, si è invece avuta una sua sistematica demolizione su diversi livelli.

Stiamo diffondendo, scrive l’epistemologo romano, un’immagine della scienza che incoraggia a interessarsi alle applicazioni e alla tecnologia, mentre scoraggia coloro che sono interessati alla scienza come impresa conoscitiva, conseguentemente stiamo distruggendo ogni visione umanistica della scienza: “La cultura e la divulgazione scientifica che ci vengono propinate quotidianamente sono quasi sempre orientate a diffondere un’ontologia materialista. […] Sembra che parlare delle nuove acquisizioni della scienza sia soltanto un pretesto per dimostrare che tutto è materiale, che tutto si riduce a neuroni, geni e particelle elementari, in sostanza cattiva filosofia passata come scienza e rivestita di tecnologia.”

A questo panorama di fondo si è aggiunto uno smantellamento dei programmi scolastici, che, sebbene antiquati, avevano una loro coerenza e una provata utilità. La causa principale è da attribuire, secondo Israel, al prevalere di gruppi di pedagogisti che sono riusciti ad attribuirsi il ruolo di stabilire contenuti e metodi per l’insegnamento di tutte le altre discipline. Così la storia non è più narrazione di fatti ma una specie di filosofia della storia e la geografia è divenuta un deposito teorico sulle forme della spazialità.

Nel contesto di questa matematizzazione della storia e della geografia, la matematica, paradossalmente, è divenuta una disciplina empirica e pratica. Più precisamente, è stato rovesciato il percorso di apprendimento: nell’insegnamento della storia e della geografia si parte dall’astratto per arrivare al concreto, nell’insegnamento della matematica si parte dalla pratica per arrivare ai concetti e all’astrazione.

Il ‘disastro educativo’ è iniziato con i nuovi programmi della scuola primaria introdotti nel 1985, nei quali l’approccio pedagogico-didattico cominciò a prevalere rispetto ai veri e propri contenuti disciplinari. In quei programmi si sosteneva che: “la vasta esperienza compiuta ha dimostrato che non è possibile giungere all’astrazione matematica senza percorrere un lungo itinerario che collega l’osservazione della realtà, l’attività di matematizzazione, la risoluzione dei problemi, la conquista dei primi livelli di formalizzazione. La più recente ricerca didattica, attraverso un’attenta analisi dei processi cognitivi in cui si articola l’apprendimento della matematica, ne ha rivelato la grande complessità, la gradualità di crescita e linee di sviluppo non univoche”. Si dà per scontato, commenta lo storico della matematica, che il percorso cognitivo segua la complessità, la gradualità e non univocità individuata dai didatti-pedagogisti; viene operato lo scambio fra la storia reale e i processi cognitivi del soggetto; si confonde il percorso lento, complesso, non univoco fatto dalla matematica, che da disciplina pratica è divenuta – già nell’antichità – astrazione matematica, con il percorso che segue la mente di una singola persona. I percorsi di apprendimento, sostiene invece Israel, debbono prendere come punto di partenza lo stato presente della scienza e non riproporre il suo percorso storico. Inoltre, quando nei programmi della scuola primaria si afferma che la matematica consiste nell’ ”osservare oggetti e fenomeni e individuare grandezze misurabili, effettuare misure con strumenti elementari e classificare oggetti in base a una proprietà, raccogliere dati e informazioni e saperli organizzare”, si sta definendo, commenta Israel, una scienza di tipo sperimentale che con la matematica ha poco a che vedere.

Già nel quadro della riforma Gentile la matematica veniva insegnata con un approccio eccessivamente da problem solving e poco concettuale; la tendenza attuale a far emergere la matematica come una sorta di prodotto dei problemi pratici anziché come applicazione di schemi e metodi concettuali ne costituisce una prosecuzione nella direzione sbagliata. Occorreva integrare le materie scientifiche in modo che stessero sullo stesso piano delle materie letterarie e storico-filosofiche, occorreva valorizzare il significato culturale della fisica, della matematica, della chimica, della biologia, evitando ogni approccio che le riducesse a meri saperi tecnici e ne esaltasse al contrario la portata conoscitiva e anche filosofica.

E’ paradossale, scrive l’autore di questo saggio-denuncia, che la demolizione sistematica di una delle migliori scuole statali del mondo sia stata compiuta soprattutto da governi di centrosinistra, ovvero da governi che dovevano avere a cuore più di altri la difesa della scuola pubblica. A onor del vero, continua lo storico della matematica, la più rilevante picconata vibrata alla scuola italiana fu data dal Ministro della Pubblica Istruzione Francesco D’Onofrio, che primo governo Berlusconi – era il 1994- abolì gli esami di riparazione introducendo i cosiddetti ‘debiti formativi’. Questo provvedimento fu visto come necessario per eliminare il mercato delle ripetizioni private ma comportò un crollo del livello di preparazione degli studenti e contestualmente la demolizione di uno dei pilastri della disciplina scolastica, poiché la minaccia degli esami di riparazione era uno degli strumenti più efficaci dell’insegnante per suscitare il senso del dovere.

Proprio su questo senso del dovere si innesta un’ulteriore critica a una delle recenti convinzioni pedagogiche: la teoria dell’allievo al centro del sistema, che deve costruire da se stesso i propri saperi mentre il docente deve limitarsi esclusivamente ad aiutarlo nel processo di apprendimento autonomo. L’immagine di docente che ne viene fuori, ironizza Israel, è quella di un animatore culturale, “una figura analoga a quegli animatori delle feste di compleanno dei bambini che facilitano la socializzazione e il divertimento proponendo giochi e guidando la festa nel modo più gradevole possibile”. Per consolidare comportamenti etici spontanei sono necessari strumenti costrittivi e gli esami di riparazione costringevano gli studenti a non trascurare nessuna materia.

Ancora più critico contro i ministri Berlinguer e De Mauro che hanno introdotto il ‘6 con asterisco’ e la conseguente promozione anche con insufficienze gravi, seguendo appunto l’idea che gli studenti siano in grado di costruire in autonomia il proprio percorso formativo, le proprie aspirazioni culturali. Tutto ciò, invece, ha indotto moltissimi studenti a decidere preventivamente di non studiare le materie più ostiche e impegnative, tra le quali quasi sempre la matematica.

Un altro dei pilastri sui quali si fonda nuova idea di scuola è la concezione dello studente-utente e della scuola-impresa. Secondo questa ormai diffusa concezione, la scuola non assolve tanto a una funzione educativa, bensì a una funzione di erogazione di servizi che deve essere svolta con il massimo di soddisfazione dell’utente, in modo da aumentare il numero dei clienti. La via più semplice per ottenere questo risultato è stata purtroppo quella di offrire promozioni con il minimo sforzo.

Di per sé, l’esigenza di introdurre criteri di efficienza e di tenere conto delle opinioni di tutti i soggetti implicati nel processo dell’istruzione è perfettamente comprensibile e giustificata, riconosce Israel, tuttavia, in senso generale, il sistema dell’istruzione fornisce cultura, e la cultura non è un prodotto al pari di un’automobile o una scatola di tonno, né il lavoro di un docente equivale alla prestazione di un servizio, come quello di un impiegato allo sportello: “Un voto insufficiente in una materia è come una scatola di pomodori avariata: l’utente protesta con il venditore.”

Questo modo di concepire la scuola comporta di fatto una riduzione delle responsabilità dello studente: le bocciature e le valutazioni troppo basse vengono a ricadere sulla scuola e sui docenti che nella logica della scuola-impresa risultano i maggiori responsabili dei ‘prodotti’ mal riusciti.

Infine, l’ossessione di sottoporre la cultura, la ricerca scientifica e l’istruzione a una misurazione quantitativa oggettiva e a processi di standardizzazione, aspetti che erano estranei al sistema scolastico italiano, sono la conseguenza di una profonda sfiducia nell’uomo e portano a eliminare la sua visibilità e le sue tracce. Ma così facendo si elimina anche la creatività dell’uomo: “il docente della scuola standardizzata secondo i metodi di tipo docimologico-didattichese non è più un uomo di cultura che, sia pure entro certe finalità, programmi e metodologie, trasmette le sue conoscenze e la sua esperienza per formare persone, ma un ‘operatore’, un funzionario scolastico, un burocrate dell’istruzione che è tanto più apprezzato quanto più cancella la sua soggettività, quanto più elimina le tracce della sua presenza”.

Quale può essere allora il corretto ruolo dell’insegnante? Israel condivide il pensiero di Hannah Arendt: “L’insegnate è una persona che si qualifica per conoscere il mondo e per essere in grado di istruire altri in proposito, mentre è autorevole in quanto, di quel mondo, si assume la responsabilità. Di fronte al ragazzo è una sorta di rappresentante di tutti i cittadini della terra che indica i particolari dicendo: ecco il nostro mondo.”

Festival della Filosofia della Scienza

jahdakine-more_choices.jpgTutti pazzi per la filosofia della scienza! Dal 14 al 26 ottobre 2008, si terrà a Città di Castello (Perugia) il Festival della Filosofia della Scienza, organizzato dal Comune di Città di Castello con il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione e della Regione Umbria.

L’idea di questa manifestazione, prima e unica in Italia, nasce dall’esigenza di focalizzare l’attenzione sull’importanza di questa disciplina filosofica, che ha per oggetto l’analisi dell’origine, dello sviluppo e del mutamento delle teorie scientifiche.

In questo particolare momento di crisi dell’interesse dei giovani per le materie scientifiche, il Festival si propone come un’operazione di promozione e divulgazione delle stesse, avvalendosi di un linguaggio semplice e chiaro.

La direzione scientifica della kermesse è affidata a Paolo Rossi, celebre e stimatissimo filosofo della scienza, docente presso l’Università di Firenze e autore di apprezzati saggi. L’organizzazione è dell’Ufficio Cultura del Comune, con la collaborazione e la consulenza del bibliologo Duilio Contin.

Questa edizione avrà come tema “La conoscenza scientifica”. Le giornate principali della manifestazione saranno venerdì 17 e sabato 18 ottobre con una serie di lectiones magistrales e dibattiti che si svolgeranno presso l’Auditorium Sant’Antonio, con la partecipazione dei personaggi più autorevoli della cultura filosofico-scientifica nazionale.

Ad aprire i lavori, venerdì pomeriggio, sarà Corrado Augias, noto scrittore e giornalista televisivo, che in serata, dal palcoscenico del Teatro degli Illuminati, condurrà lo spettacolo Le fiamme e la ragione. Proporrà una pagina tragica per il pensiero scientifico del nostro Paese – la condanna al rogo di Giordano Bruno, uno dei massimi esponenti della storia della cultura occidentale – affrontando i temi della libertà di pensiero, della laicità dello Stato, delle ragioni della scienza, del ruolo delle religioni.

A seguire, la manifestazione ospiterà il “matematico impertinente” Piergiorgio Odifreddi, illustre studioso e professore di Logica presso l’Università di Torino e la Cornell University, vincitore del Premio Letterario Galileo per la divulgazione scientifica nel ’98.

La parola passerà quindi a Giulio Giorello, docente di Filosofia della Scienza presso l’Università degli Studi di Milano, che affronterà le nuove domande di carattere etico sollevate dalla cosmologia, dalle neuroscienze e dalla genetica, alla ricerca di un punto di incontro tra Scienza e Fede, uno dei temi più attuali del nostro tempo.

Interverrà sul controverso tema della Bioetica, il filosofo e giurista Francesco D’Agostino, professore di Filosofia del Diritto presso l’Università Tor Vergata di Roma, già presidente del Comitato per la Bioetica. Sarà seguito, sullo stesso argomento, dall’appassionato intervento di Chiara Lalli, insegnante di Logica e Filosofia della Scienza presso l’Università La Sapienza di Roma. Poi sarà il momento di Furio Honsell, celebre informatico e matematico, di Armando Massarenti, giornalista scientifico, ed epistemologo di chiara fama e di Stefano Moriggi, giovane e brillante docente di Filosofia della Scienza presso l’Università Statale di Milano.

Nel continuo dibattito tra Scienza e Filosofia non può mancare l’analisi delle quattro forze fondamentali della Natura con una mostra dal titolo La natura si fa in 4, promossa dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Roma, che presenterà al pubblico alcuni esperimenti della fisica contemporanea. Attraverso un percorso guidato, che si snoderà fra giochi interattivi e pannelli esplicativi, il pubblico toccherà con mano ognuna delle quattro forze, sperimentandone in molti casi gli effetti “sulla propria pelle”.

Le scuole cittadine saranno coinvolte attraverso la presentazione di alcune sperimentazioni di laboratorio. Nell’arco delle due settimane si effettueranno affascinanti incontri con la Fisica, presso il Teatro degli Illuminati. Margherita Hack, astrofisica di fama mondiale, avrà il compito di raccontare con semplicità la storia dell’universo, accompagnando gli spettatori in uno splendido viaggio. Il fisico Andrea Frova, vincitore dell’edizione 2008 del Premio Letterario Galileo per la divulgazione scientifica, nonché il fisico Roberto Battiston professore presso l’Università degli Studi di Perugia ed esperto divulgatore scientifico, daranno il loro prezioso contributo. I

nfine, ma non di minore importanza, uno spazio dedicato al dialogo della scienza con i ragazzi, piccole menti matematiche e non, attraverso l’incontro Tutti matematici con Harry Potter, il celeberrimo mago protagonista del mondo della Rowling. Sarà un momento molto divertente e costruttivo all’interno della kermesse, che vuole stimolare la creatività e sfatare la concezione della matematica come materia di studio noiosa e senza fantasia.

Da una comunicazione in redazione