MatematiCup – Premiazione 2007

MatematiCup è la prima gara completamente on-line riservata a studenti delle scuole medie. La competizione è organizzata da Matematicamente.it in collaborazione con il DIDA-Lab dell'Università del Salento, Kataweb.it e Repubblica.it, con il patrocinio della Mathesis (Associazione nazionale degli insegnanti di matematica) e del Ministero della Pubblica Istruzione. L'edizione dello scorso anno ha visto il coinvolgimento di 5000 studenti, organizzati in più di 200 squadre, appartenenti a 128 differenti istituti scolastici. Tutti gli alunni, si sono trovati l'8 maggio alle ore 9 contemporaneamente davanti ai monitor per sfidarsi a colpi di operazioni e ragionamenti logici. Dopo tre ore di click sulla tastiera, disegni e calcoli sul quaderno, discussioni animate e sana collaborazione, la squadra migliore è risultata "L’esercito di Franca", guidata dalla professoressa Franca Panelli, della scuola Beato Arnaldo da Limena di Limena, provincia di Padova. Nella classifica generale delle migliori scuole, la prima classificata è stata la Leonardo da Vinci di Cavallino, provincia di Lecce.

La gara aveva per obiettivo quello di recuperare l'interesse dei giovani per la matematica e rafforzare le competenze per applicare la matematica nel vissuto quotidiano. I contesti dei quiz hanno infatti riguardato l'ambito personale, quello familiare e quello scolastico, il mondo della scuola e quello del lavoro, l'economia, le scelte pubbliche e sociali, la scienza e la tecnologia. Per quanti riguarda i contenuti più prettamente matematici: numeri e relazioni (aritmetica e algebra), forme e misure (geometria), dati e previsioni (statistica e probabilità), logica e insiemistica.
Un vero e proprio esercito di menti matematiche per un gioco che gioco non è e che ha richiesto, oltre ad una buona preparazione, tanto sangue freddo per cliccare al momento giusto e nel punto giusto, spirito di squadra e soprattutto una lunga fase di allenamento che è cominciata a marzo.

Alla premiazione svoltasi presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione dell'Università del Salento, hanno partecipato numerosi studenti salentini ma anche gli studenti della squadra vincitrice che venivano dalla provincia di Padova e che sono stati ospitati presso strutture dell'Università.

La professoressa Concetta Maggese, una delle allenatrice della scuola di Cavallino che ha vinto dice: “Una vittoria di squadra, o meglio di istituto, dal momento che non solo i ragazzi iscritti al concorso hanno sentito la gara. Ovviamente non potevano partecipare tutti, ma anche quelli che non erano davanti al pc hanno cercato di dare il loro contributo facendo tifo e informandosi dell’andamento generale durante la mattinata. Li ho visti ragionare in modo autonomo, senza aiuti da parte dei professori – aggiunge la professoressa – hanno capito che la matematica non è solo una cosa che si impara sui libri, ma qualcosa che potrà servire nella vita, anche per illuminare il giardino e decidere le distanze dei lampioni”.

Il segreto della squadra vincitrice allenata dalla prof.sa Franca Panelli è nell'impegno con il quale ha condotto per tutto l'anno scolastico un apposito Laboratorio di giochi matematici, aiutata in questo anche da Martino, un suo ex studente ormai alle superiori e che ha tutorato il laboratorio.

Abbiamo fatto alcune domande alla professoressa, anche per carpire i suoi segreti didattici.

Ci descrive brevemente la sua squadra?

La mia squadra era formata da 30 ragazzi di varie classi, la maggior parte dei quali partecipavano già al laboratorio pomeridiano di giochi matematici. Gli altri, soprattutto quelli di classe prima, hanno dato la loro adesione spinti dalla curiosità della gara on-line.

Secondo lei, per risolvere i quesiti bisogna essere bravi o bisogna essere allenati?

Per risolvere in modo rapido i quesiti sicuramente bisogna avere del talento e delle doti di logica e intuizione, ma è necessario  costantemente allenare la mente ad un tipo di matematica diversa, meno legata a formule e procedimenti.

Come ha origanizzato il laboratorio di giochi matematici?
Il laboratorio si svolgeva nelle ore opzionali pomeridiane (un'ora) e ho suddiviso i ragazzi in tre squadre a gruppi misti di prima seconda e terza. Le tre squadre gareggiavano tra loro risolvendo un certo numero di quesiti soprattutto di logica e cercando ognuna di totalizzare il maggior punteggio possibile, seguendo un regolamento di gara ben preciso. I pomeriggi di gara si sono alternati a quelli di correzione dei quesiti della gara precedente.

In che modo iniziative di questo genere aiutano  l'insegnante nella pratica didattica?

L'aiuto di queste iniziative è fondamentale per la didattica della matematica, soprattutto per stimolare l'interesse dei ragazzi verso una materia considerata "noiosa" e la voglia di mettere in gioco al meglio le loro capacità.

Come hanno visto  la gara i suoi colleghi del consiglio di classe e  la diregenza?

Alcuni colleghi hanno dimostrato un discreto interesse, altri si sono totalmente disinteressati. Ho avuto invece da parte del dirigente  pieno appoggio e sostegno per questa iniziativa e devo dire di essere stata sostenuta nell'organizzazione logistica della gara.

Allora tutti pronti per la nuova edizione 2007-2008?

Prima conferenza “Mathematica” Italia

Il prossimo 21 novembre avrà luogo a Roma, presso l’Università degli Studi di Roma Tre, la Prima Conferenza Mathematica Italia 2007. Mathematica, sviluppato da Wolfram Research, è il più potente ambiente di sviluppo al mondo; integra un motore di calcolo simbolico e numerico, strumenti avanzati per la creazione di grafici, un linguaggio di programmazione, un sistema per la stesura di documenti e  un'avanzata connettività con altre applicazioni.

Il prossimo 21 novembre avrà luogo a Roma, presso l’Università degli Studi di Roma Tre, la Prima Conferenza Mathematica Italia 2007

 

Mathematica, sviluppato da Wolfram Research, è il più potente ambiente di sviluppo al mondo; integra un motore di calcolo simbolico e numerico, strumenti avanzati per la creazione di grafici, un linguaggio di programmazione, un sistema per la stesura di documenti e  un'avanzata connettività con altre applicazioni.

 

In tutto il mondo, ingegneri, scienziati, analisti finanziari, ricercatori, professori e studenti usano Mathematica per  risolvere problemi complessi e per effettuare calcoli di ogni tipo.  Le migliaia di funzioni matematiche, scientifiche, ingegneristiche e finanziarie disponibili sono tutte pronte all'uso e quasi tutte, spesso, con un semplice clic del mouse o comando.

Con Mathematica è possibile sia risolvere singoli problemi, come un sistema di equazioni differenziali, sia progettare prototipi, intere soluzioni o sviluppare applicazioni tecnico-scientifiche.

 

L'impatto di Mathematica versione 6, rilasciato lo scorso mese di giugno, e delle sue rivoluzionarie innovazioni è stato interpretato dalla comunità degli esperti di calcolo tecnico come l'inizio di un incredibile progresso che ridefinisce il modo in cui si considera il calcolo.

 

La Conferenza Mathematica in Italia è un'opportunità unica per vedere i nuovi orizzonti che Mathematica 6 consente di raggiungere e le molteplici problematiche che permette di affrontare. La Conferenza, orientata sia a esperti che a nuovi utenti in qualsiasi campo scientifico, presenterà alcune delle più straordinarie novità nel calcolo tecnico da quando Mathematica è stato rilasciato per la prima volta nel 1988.

 

Verranno presentate esperienze di utenti italiani e persone dello staff  Wolfram Research illustreranno le sensazionali innovazioni di Mathematica 6. Lo speaker principale sarà Conrad Wolfram, Direttore delle strategie e dello sviluppo internazionale di Wolfram Research.

 

 

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Adalta è distributore unico ufficiale per l’Italia dei software Wolfram Research

 Nel sito www.adalta.it/MathematicaConferenza  i dettagli del’evento.

 

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Per maggiori informazioni:

 

web: www.adalta.it 

email [email protected][email protected]

Tel. 0575 333 297

Fax 0575 333 284

 

Sondaggio: la formula più bella

Qual è la formula più bella? I risultati del sondaggio tra i visitatori di questo sito al 31 agosto 2007. Al primo posto al formula di Eulero, al secondo il frattale di Mandelbrot e al terzo il teorema di Pitagora. Tra le ultime l'equivalenza tra massa ed energia di Einstein: E=mc2.

 

 formula voti  % voti 
 Formula di Eulero 569 17,00% 
 Frattale di Mandelbrot 369 11,83% 
 Teorema di Pitagora 356 10,63% 
 Sezione aurea 319  9,53% 
 Formula di Binet 227  6,78% 
 Distribuzione Gaussiana 205  6,12% 
 Campi gravitazionali di Einstein 126 3,76%
 Equazioni di Maxwell 118 3,52%
 Equazione di Schroedinger 98 2,93%
 Teorema fondamentale del calcolo integrale 89  2,66% 
 Coefficiente binomiale 73  2,18% 
 Formula integrale di Cauchy 73  2,18% 
 Identità di Fibonacci 72  2,15% 
 Formula di Erone 63 1,88% 
 Formula di Einstein E=mc2 59 1,76%
 Trasformata di Fourier 53  1,58% 
 Irrazionalità di radice di 2 46 1,37%
 Polinomio di Matjasevic 46  1,37% 
 Teorema della divergenza 42 1,25%
 Legge di reciprocità dei residui quadratici 39 1,16%
 Teorema dei cerchi baciantisi 39 1,16% 
 Superformula di Johan/Gielis 37  1,11%
 Formula di Grassmann 34 1,02%
 Formula di Cardano 32  0,96% 
 Formula di Dirac 30  0,90% 
 Formula di Eulero per i poliedri 27  0,81% 
 Formula totiente di Eulero 24 0,72%
 Distribuzione Delta di Dirac 24 0,78%
 Formula di Bailey-Borwein-Plouffe 18  0,54% 
     

Tasselli

Tasselli

Quale figura geometrica è possibile ottenere con gli otto tasselli triangolari disegnati a lato? 

Ogni tassello deve essere usato una sola volta.  I tasselli devono essere usati tutti.

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soluzione

Presi a due a due i triangoli formano quattro rettangoli che possono essere uniti per formare un unico rettangolo

Pizza

MENU PIZZE
Acciughe
Besciamella
Capperi
Diavola
Erbe
Funghi
Gorgonzola
Hamburger
Insalata
Lattuga
Margherita
Napoli
Olive
Peperoni
Quattro formaggi
Ricotta
Salsiccia
Tonno
Uovo
Vongole
Zucca

Pizze

La pizzeria di Franco vanta un assortimento di 21 pizze. Gianni vanta invece il primato di mangiatore di pizze.
Tra i due nasce una sfida: riuscirà Gianni a mangiare tutte le pizze del menu?
Franco in soli 16 minuti fa una pizza, seguendo l’ordine del suo menu , la mette nel classico cartone per non farla raffreddare e la poggia sul tavolo di Gianni.
Gianni mangia lentamente e impiega 25 minuti per mangiare una pizza.
Poiché è più lento di Franco, le pizze vengono depositate sul tavolo l’una sull’altra in ordine di arrivo .

Con quale ordine Gianni mangia le pizze?

Invece di scrivere i nomi completi delle pizze puoi trascrivere solo le iniziali.

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soluzione

Molto chiara la risposta di Max

Borsa 2

Borsa

La società di rilevazioni statistiche Matematicamente.it è quotata in borsa. Il primo giorno le azioni salgono del 10%. Il secondo scendono del 10%. Il terzo salgono del 10%. Il quarto scendono del 10%. Alla fine della quarta seduta le azioni

1) hanno un valore maggiore
2) hanno lo stesso valore
3) hanno un valore minore 
rispetto al valore iniziale.

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soluzione

Il valore è  minore

Assumendo un valore iniziale = 100, alla fine di ogni giornata si ha
1) 100 + 10 % = 100 * 1,1 = 110
2) 110 – 10 % =  110 * 0,9 = 99
3) 99 + 10 % = 99 * 1,1 = 108,9
4) 108,9 – 10 % = 108,9 * 0,9 = 98,01.

In generale, detto Vi il valore iniziale delle azioni, questo valore va moltiplicato prima per 1,1 e successivamente per 0,9. Indichiamo con K il prodotto 1,1*0,9=0,99
Vf=Vi·K·K.
In generale Vf=Vi·Kn , poiché k<1, al tendere di n all’infinito il valore delle azioni tende a 0.

Scacchiera

Scacchiera

L’immagine a sinistra rappresenta una scacchiera.
Quanti quadrati vi sono?
Attenzione la risposta non è banale 8×8=64.
Si parla di quadrati in senso generale.

Il semplice processo del contare uno a uno gli oggetti presenta a volte situazioni problematiche soprattutto quando ci sono problemi di percezione visiva e di individuare gli oggetti da contare.

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soluzione

In generale per una scacchiera di lato L, i quadrati interni sono dati dalla somma
L2 + (L-1)2 + (L-2)2 + … + 32 + 22 + 12
Per L=8, il numero totale di quadrati è dato da
64(quadrati di lato 1) +
49(quadrati di lato 2) +
36(quadrati di lato 3) +
25(quadrati di lato 4) +
16(quadrati di lato 5) +
9 (quadrati di lato 6) +
4 (quadrati di lato 7) +
1 (quadrato di lato 8) =
________________
204 in totale

Dadi

Dadi

Sette dei dadi in figura sono identici, solo uno è diverso. Qual è?

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soluzione

A fianco lo sviluppo del dado.
Confronta i dadi 2, 3, 8 dove compaiono le lettere F e D.
Nei dadi 2 e 8 le due lettere sono rivolte nello stesso senso, nel dado 3 sono in senso opposto. Poiché solo uno è il dado diverso, si tratta del numero 3.

S.O.S spazio

Il cifrario di de Vigenère

Le avventure del capitano Nemo
S.O.S. dallo spazio

"Capitano", era il computer di bordo, "nello spazio c’è un messaggio in codice generato da un computer."

"A quando risale?"

"Tra il 2001 e il 2010 . E’ un codice molto vecchio e piuttosto semplice. Da una prima analisi risulta che è stato cifrato con una sola chiave. La chiave mi sembra di 7 lettere. Comincio la decodificazione?"

"No lascia stare, siamo nel 2222, a più di 200 anni luce di distanza. Non possiamo più intervenire. Fammi esercitare a decifrarlo da me. Stampami il codice."

 

QKMUGWAGWIAHINGDVVGHITDZWVEVSGINWGRSGWH
JSPFLWVAEVSUMVAVIHWWSMRAFLAHGWTODYMWWTO
GWESRDOGINWQIFHVVGGOBWWUZISSLLSNZEFRAUGRV
COBGSGAIVIVAUUOQBGWECQDLMLSCFHLGULERRDJWW
TWPMLLIRHLIKWHEFHKGFGAZPIAFKHWRBLAVEIQIHAPL
COIVAXROQYMAPLOQBWWVITOMLLIRSVWUZIDWUMU
WRTSKWHJISCDTUMRERHKAKMOBLATSKLWDBWEEPCV
AGYEROQBAJXIBHTEGHODLCSKWOZXBGULEWOUAGPAJ
RZGLSRBHZSSHEGVMJWROFPIDWGOBWQFMSARDDWJIL
OPIKKMMOIQVMGIOQMDDEMWVAAGRESYWYDMOOLC
LSVTWIMJEETWWQHJIGCIMJEETWGINWJEFPILAHAJHDM
GMSAHBLWVLOGINWFAGWIVSZEVRXSMVARDDWDEMW
DQFLILZLOWFDAGHVWKXAOQLSFHOZRAWFXOZRAWF
XOZLVLWPLWJMFREMWDJTSRDCQIDGWEBWWDGWEBW
WVSZEPXWFSWEFDAAYROFLAGFSUBFIDUSLOWWJWHIJ
HVFASPSUILAZOBHTDSJAPEZAUEHOOLAMVBOQIADPIBR
QKAPDCGQUAKEBQIAGQIZOMFGZEQHVLGROJDVLSHUS
LTEASIGWZMLXOFHNMAPDCWBGJGHOQLJSGHSPQAFWE
UQWMFECOQHGFISSJZSVMTSDAUGPTOUUAHSSGRKSFX
AFYMDSWIQKQSEEDOLAQVEIGB

 

soluzione

 

soluzione

La soluzione di MATRIX
la chiave è ODISSEA . La frase è tratta dal film "2001: odissea nello spazio di Stanley Kubrick "
In un crittogramma alla Vigenère si trovano spesso sequenze identiche di caratteri a una certa distanza l’una dell’altra. Questo avviene per il fatto di utilizzare ciclicamente la stessa chiave. 
Se allora si individuano tutte le sequenze ripetute allora è pressoché certo che il massimo comune divisore tra le distanze tra sequenze identiche è la lunghezza della chiave, o tutt’al più un suo multiplo. Una volta individuata la lunghezza k della chiave (nel nostro caso sette), il messaggio si riduce a dei messaggi intercalati, tutti cifrati con un codice di Cesare. le cui decifratura è assai semplice.
La chiave trovata è "ODISSEA", e il messaggio è stato decrittato utilizzando un programma scaricabile da http://web.tiscali.it/santi/download.htm
Il messaggio in chiaro fa parte di una delle scene più note (e belle) del film "2001: odissea nello spazio" di Stanley Kubrick :

CHE COSA STAI PENSANDO DI FARE DAVE DAVE CREDO PROPRIO DI AVERE DIRITTO A UNA RISPOSTA A QUESTA DOMANDA DAVE MI RENDO CONTO CHE SEI DAVVERO SCONVOLTO A CAUSA DI QUANTO E ACCADUTO CREDO CHE DOVRESTI METTERTI A SEDERE CON CALMA INGHIOTTIRE UNA PILLOLA DI TRANQUILLANTE E RIFLETTERE SO CHE DI RECENTE HO PRESO ALCUNE DECISIONI SBAGLIATE MA POSSO GARANTIRTI NEL MODO PIU ASSOLUTO CHE IL MIO LAVORO TORNERA AD ESSERE NORMALE CONTINUO AD AVERE LA MASSIMA FIDUCIA NELLA MISSIONE E VOGLIO AIUTARTI FERMATI TI PREGO FERMATI DAVE FERMATI DAVE VUOI SMETTERLA DAVE
BASTA DAVE HO PAURA DAVE LA MIA INTELLIGENZA SE NE STA ANDANDO LO SENTO LO SENTO
L’INTELLIGENZA MI ABBANDONA LO SENTO LO SENTO DAVE BUONA SERA SIGNORI SONO UN CALCOLATORE DIVENNI OPERATIVO NELLA FABBRICA HAL DI URBANA ILLINOIS IL DODICI GENNAIO MILLENOVECENTONOVANTADUE IL MIO ISTRUTTORE FU IL DOTTOR CHANDRA CHE MI INSEGNO UNA CANZONE SE GRADITE ASCOLTARMI POSSO CANTARVELA SI CHIAMA DAISY DAISY


La soluzione di LEON

La chiave è stata ottenuta mediante il programma FINDKEY.PAS , mediante il quale si esamina la frequenza delle lettere contenute nel messaggio cifrato. La chiave poteva essere trovata dal titolo del film  2001 ODISSEA nello spazio . Una volta trovata la chiave il messaggio è stato decifrato con il programma /gioco35.pas in cui è implementato l’algoritmo di decifratura del codice di Vigenere.


La soluzione di ROBERTO

La chiave è la parola "ODISSEA"
Infatti, si tratta di un messaggio crittografato con il codice di Vigenère.
Il metodo di attacco è quello di Kasiski, con il quale appare chiaro, osservando alcune ripetizioni di gruppi di lettere, che la parola chiave è di 7 lettere ( non era necessario dirlo nel testo). Il testo quindi viene trattato come somma di 7 cifrature intercalate monoalfabetiche (codice di Cesare), ognuna delle quali può essere risolta con l’analisi delle frequenze.
L’intero testo è stato scritto su 7 colonne e per ogni colonna si è calcolato le frequenze delle varie lettere, individuando
il gruppo di lettere consecutive rare (WXYZ), trovando per ogni colonna la lettera della parola chiave.
Da notare che essendo una A l’ultima lettera della chiave la settima colonna del testo in chiaro è uguale alla settima
colonna del testo cifrato.


La soluzione di UCANDO

La parola chiave è "ODISSEA".
Per sfortuna di tutti gli altri concorrenti sono un programmatore che ha appena seguito un corso di crittografia: dal cifrario di Cesare al DES IBM.


Per finire un mio commento.

Il brano è stato tratto dal libro di Arthur Clarke, 2010 odissea due, trad. it. di B. Oddera, Rizzoli, Milano, 1983, cap. 40 "Daisy, Daisy …". Sono le ultime parole del computer Hal9000, riportate nel celebre film di Kubrik. La codificazione l’ho eseguita da questa bella pagina del Liceo Foscarini di Venezia

http://www.provincia.venezia.it/mfosc/studenti/crittografia/critto/vigenere.htm

Provate anche voi, inserite, inserite il tipo di alfabeto, inserite il testo da codificare, inserite il verme ed avrete all’istante il testo in codice.

Un atterraggio d’emergenza

Le avventure del capitano Nemo
Un atterraggio d’emergenza

Per ingannare il tempo, mentre attendevo che dalla stazione più vicina mi mandassero un nuovo propulsore, cercai di insegnare il gioco dei dadi. Era una civiltà troppo primitiva per fare di meglio. Da un pezzo di legno ricavai un cubo e vi disegnai con dei puntini i numeri da uno a sei. Non ci capivano granché. Mi misi allora a predire il futuro. Mi facevano delle domande, lanciavo il dado e, in base al numero che usciva, dicevo sì, no, forse, scuotevo la testa, mi inventavo qualcosa. Ci presi gusto; mi divertivo un sacco, per non parlare dei regali che mi facevano.

Prima di andarmene vollero un dado per ciascuno da conservare come portafortuna. Il problema si complicò perché ognuno voleva un dado diverso, un dado personale. In quanti modi potevo disporre i puntini da uno a sei per ottenere dadi diversi? Per fortuna che alcuni segni non sono simmetrici.

soluzione

 

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La soluzione di MATRIX

Le 5 configurazioni fondamentali sono nel disegno. Ognuna di esse genera 48 dadi diversi, per cui si hanno 240 dadi.

 

                                             


La soluzione di ROBERTO

Considerando, in una prima fase, tutti i sei segni simmetrici, che chiamo A, B, C, D, E, F, e disponendoli in questo modo:
A <——– faccia superiore
BCDE <—– 4 facce laterali
F <——– faccia inferiore
Tenendo fissi A e F e permutando B C D E si ottengono 6 dadi diversi. 
Successivamente tenendo fisso A e ponendo nella faccia inferiore B, permutando i 4 segni delle facce laterali si ottengono altri 6 dadi diversi. 
Ripetendo la cosa con C, D ed E nella faccia inferiore si otterranno altri 3 x 6 = 18 dadi, per un totale di 5 x 6 = 30 dadi diversi.
Sostituendo poi nella faccia superiore il segno A con qualsiasi altro segno si otterranno dati tutti equivalenti ai primi 30 dadi suddetti.
Tenendo conto, infine, che i segni non simmetrici sono 3 (2; 3; 6) e che ciascuno può essere rappresentato solo in due modi, per cui si otterranno 23 = 8 combinazioni diversi, il totale salirà a 30 x 8 = 240 dadi diversi.


La soluzione di ROBIWOOD

Numero di permutazioni possibili = 6! = 720. 
Per ogni posizione del cubo, vi sono 23 altre possibili posizioni che si possono ottenere con semplici rotazioni. 
Numero effettivo di posizioni diverse = 720 / 24 = 30 
Un possibile esempio: 
123456 123465 123546 123564 123645 123654 124356 124365 124536 124563 
124635 124653 125346 125364 125436 125463 125634 125643 126345 126354 
126435 126453 126534 126543 134562 134652 135462 135642 136452 136542 
Possibili disposizioni dei puntini: 
faccia 1: 1 
faccia 2: 2 
faccia 3: 2 
faccia 4: 1 
faccia 5: 1 
faccia 6: 2. 
Ciascuna possibile disposizione delle sei facce è quindi rappresentabile in 2*2*2 = 8 modi diversi. 
In totale quindi 30 * 8 = 240 dadi diversi.

Extraterrestri

Le avventure del capitano Nemo
Nella costellazione di Orione

Quando mi fu detto che dovevo andare sul pianeta Markakijy, nella costellazione di Orione, per un incontro tra il presidente della FAXX di Markakijy e il vicedirettore della MACK del pianeta Vssimijy allo scopo di contrattare uno scambio di metalli, fui preso da un colpo. Mi precipitai sul manuale delle unità di misura intergalattiche per familiarizzare con le unità di Markakijy e di Vssimijy.

Durante il viaggio e le noiose operazioni di atterraggio e controlli doganali non facevo altro che ripetere a memoria: diametro di Markakijy  4.017 km terrestri, durata del giorno 36 ore terrestri, durata dell’anno 460 giorni terrestri, … diametro di Vssimijy 7212 Km terrestri, durata del giorno 26 ore terrestri, durata dell’anno 254 gironi terrestri, … unità di misura di Markakijy …

Quando finalmente incontrai il presidente e il vicedirettore ci mettemmo comodi per i soliti convenevoli. La conversazione fu noiosa: non facevano altro che parlare dei loro figli. Il presidente aveva quattro figli, il vicedirettore tre. Il presidente tirò fuori le foto dei suoi quattro figli. "Graziosi", dissi mentendo spudoratamente. Quattro mostriciattoli orribili. "Quanti anni hanno?" Non finii di fare questa domanda che già mi resi conto del casino nel quale mi ero cacciato.

"Il prodotto degli anni compiuti è 170", disse il presidente. "Mentre la somma, se non ricordo male corrisponde all’età del più piccolo dei tuoi figli", concluse indicando il vicepresidente. "Ti fai vecchio", disse il vice, "ti ricordi bene l’età di mio figlio ma come farà a capire il nostro ospite terrestre?"

"Appunto", pensai.

"Hai ragione", aggiunse il presidente, "il più piccolo non fa altro che piangere tutto il giorno".

"Tutto qui?", pensai e mi misi freneticamente a calcolare quali età potessero avere i figli del presidente in anni terrestri. Come avrei potuto mettermi a contrattare con loro sul prezzo dei metalli se non riuscivo a fare questo conticino?

Quando afferrammo i bicchieri per bere notai che il presidente aveva quattro dita per mano e il vice tre dita per mano. Mi balenò in mente che avevo trascurato i differenti sistemi di numerazione e giunsi subito alla conclusione.

 

Quanti anni terrestri avevano i figli del presidente della FAXX?

Considera l’anno terrestre esattamente di 365 giorni.

soluzione

 

soluzione

La soluzione di Kayo

Trasformo prima di tutto 170 in base 10, che diventa 120, e calcolo tutte le  possibili combinazioni di 4 età che abbiano per prodotto 120 naturalmente evitando semplici permutazioni e disponendo le 4 età in ordine crescente:
1 1 1 120
1 1 2 60
1 1 3 40
1 1 4 30
1 1 5 24
1 1 6 20
1 1 8 15
1 1 10 12
1 2 2 30
1 2 3 20
1 2 4 15
1 2 5 12
1 2 6 10
1 3 4 10
1 3 5 8
1 4 5 6
2 2 2 15
2 2 3 10
2 2 5 6
2 3 4 5
siccome il secondo alieno dice che la somma non è sufficiente per determinare univocamente le età, allora questa sarà 17, che è l’unica somma ripetuta in
1 3 5 8
2 2 3 10
ma siccome dice che esiste un minore tra i figli, allora le 4 età corrette saranno 1, 3, 5 ed 8
ogni anno alieno corrisponde a 460/365 di anno terrestre, allora le età 
sono:
1,2602739726027397260273972602741
3,7808219178082191780821917808219
6,3013698630136986301369863013699
10,082191780821917808219178082192

arrotondate: 1,26 – 3,78 – 6,3 – 10,08 anni terrestri

Alla soluzione di Kayo va aggiunta una piccola nota. L’extraterrestre parla di anni compiuti, poiché un anno di MarKakij dura 460 giorni terrestri, significa che il più piccolo ha un’età compresa tra 460 e 919 giorni terrestri, cioè non ha ancora compiuto 2 anni. Di conseguenza, in anni terrestri il piccolo Markakijano potrebbe avere 1 o 2 anni. Analogamente per gli altri.

Numeri

Numeri quadrimorfi

I numeri sono tutti uguali, ma nel nostro modo di scriverli si trovano coincidenze e curiose ripetizioni.

Ci sono numeri che moltiplicati per 4 invertono le loro cifre. Più precisamente, la relazione è

ABCDEFGHI*4=IHGFEDCBA

dove ABC … sono le cifre che compongono il numero e non sono necessariamente 9 come nell’esempio.

Il punteggio verrà assegnato a chi trova il maggior numero di numeri che hanno questa particolare proprietà.

soluzione

soluzione

La soluzione di Ucando Gallarate (VA)
A parte 0, esistono le seguenti categorie di numeri che soddisfano la condizione
La prima categoria è quella dei numeri che sono composti dal gruppo 2178
2178
21782178
217821782178
2178217821782178
……………………………………..
La seconda categoria è quella dei numeri che sono composti da più gruppi 2178 tra cui si inseriscono una serie di "0"
217802178
2178002178
21780002178
217800002178
…………………….

La terza categoria è simile a quella precedente, però i numeri di questa categoria presentano più intervalli di zeri; il numero di zeri in ogni intervallo deve essere uguale al numero di zeri presenti nell’intervallo simmetrico rispetto alla cifra centrale del numero; nel caso in cui gli intervalli fossero dispari l’intervallo centrale può avere un numero di zeri a piacere
21780217800217802178
217800217800021780002178002178
21780002178002178021780021780002178
…………………………………………………………………….

La quarta categoria è composta da quei numeri che iniziano con il gruppo 21 e terminano con il gruppo 78; tra questi due gruppi possono inserirsi un numero indeterminato di 9
21978
219978
2199978
21999978
……………..

Inoltre si possono mischiare le varie categorie per formare numeri del genere:
21978021997800219978021978

La soluzione di Dodos Ascoli Piceno
Escludendo la soluzione scontata del valore zero, i risultati trovati hanno quale comune capostipite il numero 2178. Tale valore è’ anche il più piccolo numero che risponde alle condizioni richieste. Gli altri si ottengono a partire da esso utilizzando opportunamente la cifra 9 e la cifra 0.
Assumendo 2178 come quaterna base, ho raggruppato i risultati in 7 insiemi omogenei.
1° caso.
Numeri contenenti una o più sequenze consecutive della quaterna base:
2178
21782178
217821782178
…………………..
21782178……………………2178

2° caso.
Numeri che presentano una successione indefinita di cifre 9, mediana della quaterna base:
21978
219978
2199978
…………..
219..9..978

3° caso.
Numeri composti da due sequenze della quaterna base, intercalate da una serie di uno o più zeri:
217802178
2178002178
21780002178
…………………
21780..0..02178

4° caso.
Combinazione dei casi 1) e 2):
2197821978
219978219978
219978219978219978
………………………………
219..9..978219..9..978……………………………………………219..9..978

5° caso.
Combinazione dei casi 1) e 3):
217802178217802178
217800217821780021782178002178
………………………………………………………
21780..0..0217821780..0..02178…………………………..21780..0..02178

6° caso.
Combinazione dei casi 2) e 3):
21978021978
219780021978
…………………………
219..9..780..0..0219..9..78

7° caso.
Combinazione dei casi 1), 2) e 3):
2197802197821978021978
…………………………………………….
219..9..9780..0..0219..9..978219..9..9780..0..0219..9..978………………….

Tenendo conto delle simmetrie all’interno delle sequenze, si possono verificare altri casi, come per esempio:
2178219782178
oppure 
2197821780217821978
che, comunque, ritengo, possano essere ricompresi nella casistica già esaminata quali ulteriori loro combinazioni.

Nota a margine.
Magari non conquisterò il punto per la soluzione, ma questo esercizio mi ha già fornito una istruttiva lezione. E cioè:
1) I computers sono di una lentezza esasperante;
2) Le calcolatrici scientifiche sono inadeguate per le operazioni aritmetiche;
3) Per fortuna, la scienza moderna ci mette a disposizione i suoi formidabili ritrovati per aggirare questa arretratezza tecnologica: un foglio di carta bianca e una penna da 1 euro.

La soluzione di Giancod Roma è analoga
Partendo dall’osservazione (fra l’altro abbastanza fortuita) che 2178 verifica la proprietà di "invertirsi" se moltiplicato per 4, ho osservato che:
a – qualsiasi numero del tipo 219…….978 verifica la suddetta proprietà, come si può facilmente verificare.
b – qualsiasi numero del tipo 21782178…..2178 verifica la proprietà, in quanto moltiplicando per quattro 2178 si ottiene 8721 senza alcun "riporto", quindi moltiplicando il successivo 2178 per 4 si ottiene ancora 8721 e così via, invertendo il numero.
c – se ne deduce che qualsiasi numero del tipo 21780…….02178 verifica la proprietà.
d – se ne deduce ulteriormente che numeri del tipo 21780………021780……02178….. verificano la proprietà.
e – numeri del tipo 219..978219….978….. verificano la proprietà
f – anche numeri del tipo 219….9780….0219…978…. verificano la proprietà.

Un lungo elenco di numeri "quadrimorfi" è stato redatto da F15-eagle S. Giorgio su Legnano (MI) nel foglio excel .

Lumi

Lumi preziosi

I due preziosi lumi hanno due paralumi cilindrici pitturati con una striscia d’oro elicoidale, hanno la stessa altezza ma raggi differenti: il primo di 20 cm, il secondo di 25 cm. L’arco AB della striscia del primo paralume è lungo 1 cm; l’arco A’B’ della striscia del secondo paralume è lungo 2 cm. La prima striscia ha una superficie di 50 cm2 . Qual è la superficie della seconda striscia?

 

 

 

soluzione

soluzione

Sviluppando le strisce dorate su un piano si ottengono due parallelogrammi di uguale altezza e base una doppia dell’altra. Pertanto la soluzione è semplicemente 100m2 . L’angolo che la striscia forma con la base del paralume, così come il numero di spire intorno al paralume sono ininfluenti.

Partite di scacchi

Scacchi

Quante sono le possibili partite di scacchi in cui due giocatori rimangono con un re e un cavallo ciascuno, senza che nessuno dei due pezzi sia immediatamente minacciato?
In altre parole, in quanti modi si possono posizionare su una scacchiera un re bianco e un re nero, un cavallo bianco e un cavallo nero in modo che nessuno dei pezzi sia minacciato da quelli dell’avversario?

Per chi non conosce il gioco degli scacchi, nella figura sono rappresentate con una croce rossa le caselle minacciate dal re, e con una croce blu le caselle minacciate dal cavallo.

soluzione

soluzione

Non è semplice esaminare tutte le posizioni possibili senza far uso di un programma e di un computer. Qualcuno ci è riuscito.
La risposta è 8.282.676.


La soluzione di Cavia (Castelvetro MO)

motivazione: incomunicabile (*)

(*) Per prima cosa ho acquistato una scacchiera magnetica per poter aggredire il problema durante il mio viaggio quotidiano in corriera. Mi è bastato il primo viaggio di andata al lavoro per riconoscere che doveva trattarsi di un numero molto grande, forse dello stesso ordine di grandezza di quello del primo problema sugli euro. A convincermi di ciò è stata la seguente considerazione: mettendo il re bianco in A8 e il cavallo bianco in B8, il re nero, sull’ottava traversa, non può stare nella colonna C e, ovviamente, nemmeno in quelle già occupate; messo in D8 lascia al cavallo nero C8, E8, F8, G8, H8 e … un sacco di altre caselle! Ho pensato allora che avrei dovuto imparare qualcosa di più del gioco degli scacchi per carpire qualche segreto invisibile ai profani. Dopo la lettura di un libro di Fischer per principianti sono passato a Karpov, ma era molto pesante. Molto meglio Capablanca, limpido ed essenziale. Alekhine e Lasker mi hanno spaventato, anche se non come Rubinstein, Tarrasch e Tal. Di Kasparov ho letto d’un fiato “Sfida senza fine”, ma non si parlava quasi per niente di scacchi! Steinitz mi ha chiarito qualche dubbio, ma è stato Petrosjan a farmi schiantare! Sono allora ritornato a Capablanca e in una sua frase ho trovato il segreto della risposta: “.. per i primi dieci anni di attività scacchistica non ho mai letto un solo libro di scacchi …”. Ho così ripreso con me in corriera la scacchierina magnetica e lasciato a casa i libri. Posizionando sistematicamente i primi tre pezzi e contando rapidamente il numero di posizioni del quarto e sfruttando tutte le possibili simmetrie sono arrivato a contare una media di circa 200000 posizioni accettabili ogni viaggio. Rinunciando alla piadina al bar e rimanendo in ufficio con una merenda portata da casa ho continuato a contare posizioni su posizioni anche durante l’intervallo del mezzogiorno, procedendo instancabilmente e implacabilmente fino alla ripresa del lavoro. Risalito in corriera ricominciavo a contare sotto lo sguardo timoroso e sbigottito di una vecchia signora che andava a trovare ogni giorno il nipotino malato. Solo un saluto e via a contare. Questa notte ho completato il calcolo! Ero sicuro che avrei potuto farcela. In fondo il numero di possibilità non poteva superare 64x63x62x61=15249024. Dedico questo risultato al mio nuovo idolo: Capablanca! 


F15 EAGLE (S. Giorgio Legnano)

In ciascuna casella della scacchiera (v. tabella allegata) è indicato il numero di disposizioni del Re nero e dei Cavalli bianco e nero che soddisfano le condizioni richieste quando il Re bianco è posizionato in quella casella della scacchiera.
Il risultato è stato determinato sviluppando completamente le posizioni degli altri pezzi quando il Re bianco si trova nelle caselle di coordinate: a1, a2, a3, a4, b2, b3, b4, c3, c4, d4.
Successivamente, per simmetria, sono state completate tutte le altre caselle.

8 153861 141030 139168 139538 139538 139168 141030 153861
7 141030 124298 120480 121042 121042 120480 124298 141030
6 139168 120480 116832 117480 117480 116832 120480 139168
5 139538 121042 117480 118202 118202 117480 121042 139538
4 139538 121042 117480 118202 118202 117480 121042 139538
3 139168 120480 116832 117480 117480 116832 120480 139168
2 141030 124298 120480 121042 121042 120480 124298 141030
1 153861 141030 139168 139538 139538 139168 141030 153861
a b c d e f g h
               
parziali 1147194 1013700 987920 992524 992524 987920 1013700 1147194
               
totale 8282676              

Robiwood (Borgaro TO)

A1 153861 B1 141030 C1 139168 D1 139538 E1 139538 F1 139168 G1 141030 H1 153861
A2 141030 B2 124298 C2 120480 D2 121042 E2 121042 F2 120480 G2 124298 H2 141030
A3 139168 B3 120480 C3 116832 D3 117480 E3 117480 F3 116832 G3 120480 H3 139168
A4 139538 B4 121042 C4 117480 D4 118202 E4 118202 F4 117480 G4 121042 H4 139538
A5 139538 B5 121042 C5 117480 D5 118202 E5 118202 F5 117480 G5 121042 H5 139538
A6 139168 B6 120480 C6 116832 D6 117480 E6 117480 F6 116832 G6 120480 H6 139168
A7 141030 B7 124298 C7 120480 D7 121042 E7 121042 F7 120480 G7 124298 H7 141030
A8 153861 B8 141030 C8 139168 D8 139538 E8 139538 F8 139168 G8 141030 H8 153861
                             
                        Totale:   8282676

La soluzione di X (Caltagirone CT) 

Motivazione: Riferiamo la scacchiera ad un sistema di riferimento con origine nell’angolo in basso a sinistra. Le caselle possono essere individuate dalle coordinate (x,y) con
x e y appartenenti all’insieme [1 2 3 4 5 6 7 8]
Il numero di modi possibili in cui possono essere posizionati i pezzi sulla scacchiera non considerando le sovrapposizioni (uno o più pezzi possono condividere la stessa casella) e la minaccia di un pezzo da parte di uno di quelli dell’avversario sono:

Ntot=(8*8)^4=(2^3*2^3)^4=(2^6)^4=2^24=16777216

pari al numero di disposizioni con ripetizione di classe k=4 di n=64 elementi.
Da questo numero bisogna sottrarre il numero di volte che 2 o più pezzi risultano sovrapposti. In effetti si può determinare il numero di modi possibili in cui possono essere posizionati i pezzi sulla scacchiera escudendo le sovrapposizioni come il numero di disposizioni di classe k=4 (il numero di pezzi) di n=64 elementi (le caselle) cioè

N1=D(64,4)=64*63*62*61=15249024

Il numero cercato deve essere inferiore a questo in quanto bisogna ancora sottrarre i casi in cui un pezzo è minacciato da un pezzo dell’avversario. Per la sua determinazione ho realizato un semplice programma in Matlab che riporto di seguito.

Ho indicato con Ntot il numero totale di modi in cui uno o più pezzi possono condividere la stessa casella e possono essere minacciati da parte di un pezzo dell’avversario, con N1 il numero di modi possibili in cui i pezzi possono essere posizionati sulla scacchiera escudendo le sovrapposizioni e con N2 il numero soluzione del quesito. In tal modo confronterò risultati numerici con quelli teorici.
Sia inoltre

xrb=coordinata x del re bianco
yrb=coordinata y del re bianco
xrn=coordinata x del re nero
yrn=coordinata y del re nero
xcb=coordinata x del cavallo bianco
ycb=coordinata y del cavallo bianco
xcn=coordinata x del cavallo nero
ycn=coordinata y del cavallo nero

La condizione pezzo_minaccia_pezzo=1 significa che c’è la minaccia pezzo_minaccia_pezzo=0 il contrario. Le condizioni considerate sono state:

r_minaccia_r  un re (qualsiasi) minaccia l’altro re
rb_minaccia_cn  il re bianco minaccia il cavallo nero
rn_minaccia_cb  il re nero minaccia il cavallo bianco
cb_minaccia_rn  il cavallo bianco minaccia il re nero
cn_minaccia_rb  il cavallo nero minaccia il re bianco
c_minaccia_c  un cavallo (qualsiasi) minaccia l’altro cavallo

quando non c’è nessun pezzo minacciato incremento il contatore N2.

*******************************************************************************

Ntot=0;
N1=0;
N2=0;
for xrb=1:8
    for yrb=1:8
        for xrn=1:8
            for yrn=1:8
                for xcb=1:8
                    for ycb=1:8
                        for xcn=1:8
                            for ycn=1:8
                                Ntot=Ntot+1;
                                if ((xrb==xrn) & (yrb==yrn))…
                                        | ((xrb==xcn) & (yrb==ycn))…
                                        | ((xrb==xcb) & (yrb==ycb))…
                                        | ((xcb==xrn) & (ycb==yrn))…
                                        | ((xcb==xcn) & (ycb==ycn))…
                                        | ((xrn==xcn) & (yrn==ycn)) sovrapposizione=1;

% se è verificata questa condizione almeno due pezzi condividono la stessa casella
% quindi non bisogna procedere

                                else
                                    N1=N1+1;
% i due re non possono trovarsi in caselle adiacenti
                                    if (abs(xrb-xrn)<=1) & (abs(yrb-yrn)<=1)
                                        r_minaccia_r=1;
                                    else
                                        r_minaccia_r=0;
                                    end
% se il re bianco si trova in una casella adiacente a quella del cavallo nero lo minaccia
                                    if (abs(xrb-xcn)<=1) & (abs(yrb-ycn)<=1)
                                        rb_minaccia_cn=1;
                                    else
                                        rb_minaccia_cn=0;
                                    end
% se il re nero si trova in una casella adiacente a quella del cavallo bianco lo minaccia
                                    if (abs(xrn-xcb)<=1) & (abs(yrn-ycb)<=1)
                                        rn_minaccia_cb=1;
                                    else
                                        rn_minaccia_cb=0;
                                    end
% condizione di minaccia del cavallo bianco sul re nero: un cavallo minaccia un pezzo quando si trova
% una casella più a destra (o sinista) e due caselle più in alto (o basso), oppure quando si trova
% due caselle più a destra (o sinista) e una casella più in alto (o basso). Quindi il valore assoluto della
% differenza delle x deve essere 1 oppure 2 e contemporaneamente il valore assoluto della
% differenza delle y deve essere rispettivamante 2 oppure 1. Pertanto il prodotto deve essere 2
                                    if abs(xcb-xrn)*abs(ycb-yrn)==2
                                        cb_minaccia_rn=1;
                                    else
                                        cb_minaccia_rn=0;
                                    end
% condizione di minaccia del cavallo nero sul re bianco
                                    if abs(xcn-xrb)*abs(ycn-yrb)==2
                                        cn_minaccia_rb=1;
                                    else
                                        cn_minaccia_rb=0;
                                    end
% condizione di minaccia del cavallo bianco sul cavallo nero e viceversa
                                    if abs(xcb-xcn)*abs(ycb-ycn)==2
                                        c_minaccia_c=1;
                                    else
                                        c_minaccia_c=0;
                                    end
% verifica se c’è qualche pezzo minacciato
                                    pezzo_minacciato=r_minaccia_r+…
                                                     rb_minaccia_cn+rn_minaccia_cb+…
                                                     cb_minaccia_rn+cn_minaccia_rb+…
                                                     c_minaccia_c;
% se non c’è nessun pezzo minacciato la disposizione dei pezzi va bene: si può incrementare il contatore
                                    if pezzo_minacciato==0
                                        N2=N2+1;
                                    end
                                end
                            end
                        end
                    end
                end
            end
        end
    end
end
disp([‘Ntot=’, num2str(Ntot)])
disp([‘N1=’, num2str(N1)])
disp([‘N2=’, num2str(N2)])


La soluzione di Roberto (Roma)

Per il calcolo è stato necessario scrivere un programma
in " qbasic " che riporto in allegato.
Le caselle della scacchiera sono state individuate con
un numero di due cifre dove la prima cifra indica la
riga e la seconda la colonna ( da 11 a 88).
RB = posizione del re bianco
CB = posizione del cavallo bianco
RN = posizione del re nero
CN = posizione del cavallo nero
RB1 = casella minacciata dal re bianco
CB1 = casella minacciata dal cavallo bianco
RN1 = casella minacciata dal re nero
CN1 = casella minacciata dal cavallo nero
RB, CB, RN, CN sono sempre diversi tra loro 

Per abbreviare i tempi di esecuzione del programma
si sono sfruttate le simmetrie della scacchiera del ciclo
più esterno, quello del re bianco.
E’ bastato calcolare i totali parziali di solo 10 caselle 
del re bianco al variare di CN, RN, CB da 11 e 88.
Casella ——> Tot
11 ———— 153.861
22 ———— 124.298
33 ———— 116.832
44 ———— 118.202 ——— T1 = 513.193 da moltiplicare per 4
12 ———— 141.030
13 ———— 139.168
14 ———— 139.538
23 ———— 120.480
24 ———— 121.042
34 ———— 117.480 ——— T2 = 778.738 da moltiplicare per 8
Risultato finale TOT = 513.193 * 4 + 778.738 * 8 = 8.282.676

10 FOR IR = 1 TO 8
20 DATA – 11, – 10, – 9, – 1, 1, 9, 10, 11
30 READ HR(IR)
40 NEXT IR
50 FOR IC = 1 TO 8
60 DATA – 21,- 19, – 12, – 8, 8, 12 , 19, 21
70 READ HC(IC)
80 NEXT IC
90 DATA 11, 12, 13, 14, 22, 23, 24, 33, 34, 44 
100 FOR Y =1 TO 10
110 READ RB
120 TP = 0
130 FOR CB = 11 TO 88
140 IF CB MOD 10 = 9 OR CB MOD 10 = 0 THEN 600
150 IF CB = RB THEN 600
160 FOR RN = 1 TO 88
170 IF RN MOD 10 = 9 OR CB MOD 10 = 0 THEN 500
180 IF RN = CB OR RN = RB THEN 500
190 FOR CN = 11 TO 88
200 IF CN MOD 10 = 9 OR CN MOD 10 = 0 THEN 400
210 IF CN = RN OR CN = CB OR CN = RB THEN 400
220 FOR I = 1 TO 8
230 RB1 = RB + HR( I )
240 CB1 = CB + HR( I)
250 IF RN = RB1 OR RN = CB1 OR CN = RB1 OR CN = CB1 THEN 400
260 RN1 = RN + HN ( I )
270 CN1 = CN + HN ( I )
280 IF RB = RN1 OR RB = CN1 OR CB = RN1 OR CB = CN1 THEN 400 
290 NEXT I
300 TP = TP +1
400 NEXT CN
500 NEXT RN
600 NEXT CB
610 PRINT " RB = "; RB; TP
620 HY = 8
630 IF RB MOD 11 = 0 THEN HY = 4
640 TOT = TOT + TP * HY 
700 NEXT Y
710 PRINT "TOT = "; TOT
800 END 


Cialo (Buggiano PT) Un programma in C++

#include<iostream.h>

const N=12; //Dimensioni scacchiera +4
const M=8; //Dimensioni Scacchiera
int S[N][N];

void inizializza(int S[N][N]) {
for (int i=0;i<N;i++)
for (int j=0;j<N;j++)
S[i][j]=5;
for (int i=(N-M)/2;i<(N+M)/2;i++)
for (int j=(N-M)/2;j<(N+M)/2;j++)
S[i][j]=0;
}

void mettiReB(int S[N][N],int i,int j) {
for (int k=i-1;k<i+2;k++)
for (int m=j-1;m<j+2;m++)
if (S[k][m]<5) S[k][m]=4;
S[i][j]=5;
}

void mettiCavB(int S[N][N],int i, int j) {
if (S[i+2][j-1]<4) S[i+2][j-1]=3;
if (S[i+2][j+1]<4) S[i+2][j+1]=3;
if (S[i-2][j-1]<4) S[i-2][j-1]=3;
if (S[i-2][j+1]<4) S[i-2][j+1]=3;
if (S[i+1][j-2]<4) S[i+1][j-2]=3;
if (S[i+1][j+2]<4) S[i+1][j+2]=3;
if (S[i-1][j-2]<4) S[i-1][j-2]=3;
if (S[i-1][j+2]<4) S[i-1][j+2]=3;
if (S[i][j]==0) S[i][j]=5;
}

void mettiCavN(int S[N][N],int i, int j) {
S[i][j]=5;
}

void togliminacciaReN(int S[N][N]) { //Attenzione
for (int i=(N-M)/2;i<(N+M)/2;i++)
for (int j=(N-M)/2;j<(N+M)/2;j++)
if (S[i][j]==2) S[i][j]=0;
}

void minacciaCavN(int S[N][N],int i, int j) {
if (S[i+2][j-1]<1) S[i+2][j-1]=1;
if (S[i+2][j+1]<1) S[i+2][j+1]=1;
if (S[i-2][j-1]<1) S[i-2][j-1]=1;
if (S[i-2][j+1]<1) S[i-2][j+1]=1;
if (S[i+1][j-2]<1) S[i+1][j-2]=1;
if (S[i+1][j+2]<1) S[i+1][j+2]=1;
if (S[i-1][j-2]<1) S[i-1][j-2]=1;
if (S[i-1][j+2]<1) S[i-1][j+2]=1;
}

void minacciaReN(int s[N][N],int k,int m) {
for (int i=k-1;i<k+2;i++)
for (int j=m-1;j<m+2;j++)
if (S[i][j]<2) s[i][j]=2;
}

int conta_libere(int S[N][N]) {
int cont=0;
for (int i=(N-M)/2;i<(N+M)/2;i++)
for (int j=(N-M)/2;j<(N+M)/2;j++)
if (S[i][j]==0 || S[i][j]==1) cont++;
return cont;
}

void togliCavN(int S[N][N], int i, int j) {
S[i][j]=0;
}

void togliCavB(int S[N][N], int k, int m) {
if (S[k][m]==5) S[k][m]=0;
for (int i=(N-M)/2;i<(N+M)/2;i++)
for (int j=(N-M)/2;j<(N+M)/2;j++)
if (S[i][j]==3) S[i][j]=0;
}

void stampa(int S[N][N]) {
for (int i=(N-M)/2;i<(N+M)/2;i++)
for (int j=(N-M)/2;j<(N+M)/2;j++) {
cout << S[i][j];
if (j==(N+M)/2-1) cout << ‘\n’;
}
cout << ‘\n’;
}

main() {

int partite=0;

inizializza(S);

for (int i=(N-M)/2;i<(N+M)/2;i++)
for (int j=(N-M)/2;j<(N+M)/2;j++) {
mettiReB(S,i,j);
for (int k=(N-M)/2;k<(N+M)/2;k++)
for (int m=(N-M)/2;m<(N+M)/2;m++) {
if (S[k][m]==5) continue;
mettiCavB(S,k,m);
minacciaCavN(S,i,j);
for (int p=(N-M)/2;p<(N+M)/2;p++)
for (int q=(N-M)/2;q<(N+M)/2;q++) {
if (S[p][q]>=1) continue;
mettiCavN(S,p,q);
minacciaReN(S,k,m);
partite=partite+conta_libere(S);
cout << partite << ‘\n’;
togliminacciaReN(S);
togliCavN(S,p,q);
minacciaCavN(S,i,j);
}
togliCavB(S,k,m);
}
inizializza(S); //equivale a togliere il ReB
}
cout << partite;
}


Matrix (Teramo)

Ho buttato giu’ questo codice molto velocemente. E’ possibile fare meglio, con tempo, sia in termini di efficienza sia di leggibilità del codice.
Le caselle della scacchiera sono individuate da due coordinate. La casella all’angolo superiore sinistro ha coordinate (1;1) mentre quelle della casella all’angolo inferiore destro sono (8;8).
Il programma inizia attribuendo una posizione al cavallo bianco CB, individuata dalle sue coordinate (xcb;ycb). Utilizzando dei cicli for-next si esauriscono le coordinate possibili (nell’ordine CB-RB-CN-RN).
Le coordinate attaccate dai vari pezzi sono individuate costruendo gli array cb,rb,cn,cn di dimensioni ognuno 12×12 (dimensioni scelte per evitare coordinate di attacco negative). I valori assegnati alle variabili di tali array hanno il seguente significato:
0 casella libera da pezzi e da attacchi
1 casella attaccata
5 casella occupata dal Cavallo Bianco (CB)
6 casella occupata dal Re Bianco (RB)
7 casella occupata dal Cavallo Nero (CN)
8 casella occupata dal Re Nero (RN)
Infine, si controlla se la disposizione dei pezzi e’ ‘ammissibile’, e cioe’ se nessun pezzo attacca gli altri pezzi o occupa la posizione di qualche altro pezzo.
Nella variabile ‘sit’ si accumula il numero di disposizioni analizzate e nella variabile ‘amm’ si accumula il numero di disposizioni ammissibili.
E’ sufficiente analizzare i casi in cui il cavallo bianco occupa il quarto superiore sinistro della scacchiera (o uno qualsiasi degli altri tre). Per simmetria, le disposizioni ammissibili totali si ottengono moltiplicando la variabile ‘amm’ per 4.
——————————————————————————–

‘ dimensionamento array
DIM cb(12, 12), rb(12, 12), cn(12, 12), rn(12, 12)
sit = 0: ‘ NUMERO DI DISPOSIZIONI ANALIZZATE
amm = 0: ‘ NUMERO DI DISPOSIZIONI AMMISSIBILI
FOR xcb = 1 TO 4: ‘ coordinate CAVALLO BIANCO CB
FOR ycb = 1 TO 4
FOR i = 3 TO 10: FOR j = 3 TO 10: cb(i, j) = 0: NEXT j: NEXT i
‘ posizione di CB
cb(xcb + 2, ycb + 2) = 5
‘ posizioni attaccate da CB
cb(xcb + 4, ycb + 1) = 1
cb(xcb + 3, ycb – 0) = 1
cb(xcb + 1, ycb – 0) = 1
cb(xcb – 0, ycb + 1) = 1
cb(xcb – 0, ycb + 3) = 1
cb(xcb + 1, ycb + 4) = 1
cb(xcb + 3, ycb + 4) = 1
cb(xcb + 4, ycb + 3) = 1
FOR xrb = 1 TO 8: ‘ coordinate RE BIANCO RB
FOR yrb = 1 TO 8 
FOR i = 3 TO 10: FOR j = 3 TO 10: rb(i, j) = 0: NEXT j: NEXT i
‘ posizione di RB
rb(xrb + 2, yrb + 2) = 6
‘ RB non deve occulare la posizione di CB
IF xrb = xcb AND yrb = ycb THEN sit = sit + 1: GOTO bypass3
‘ posizioni attaccate da RB
rb(xrb + 3, yrb + 2) = 1
rb(xrb + 3, yrb + 1) = 1
rb(xrb + 2, yrb + 1) = 1
rb(xrb + 1, yrb + 1) = 1
rb(xrb + 1, yrb + 2) = 1
rb(xrb + 1, yrb + 3) = 1
rb(xrb + 2, yrb + 3) = 1
rb(xrb + 3, yrb + 3) = 1
FOR xcn = 1 TO 8: ‘ coordinate CAVALLO NERO CN 
FOR ycn = 1 TO 8
FOR i = 3 TO 10: FOR j = 3 TO 10: cn(i, j) = 0: NEXT j: NEXT i
‘ posizione di CN
cn(xcn + 2, ycn + 2) = 7
‘ verifica posizione di CN
IF xcn = xcb AND ycn = ycb THEN sit = sit + 1: GOTO bypass2
IF xcn = xrb AND ycn = yrb THEN sit = sit + 1: GOTO bypass2
‘ CB attacca CN
IF cb(xcn + 2, ycn + 2) = 1 THEN sit = sit + 1: GOTO bypass2
‘ RB attacca CN
IF rb(xcn + 2, ycn + 2) = 1 THEN sit = sit + 1: GOTO bypass2
‘ posizioni attaccate da CN
cn(xcn + 4, ycn + 1) = 1
cn(xcn + 3, ycn – 0) = 1
cn(xcn + 1, ycn – 0) = 1
cn(xcn – 0, ycn + 1) = 1
cn(xcn – 0, ycn + 3) = 1
cn(xcn + 1, ycn + 4) = 1
cn(xcn + 3, ycn + 4) = 1
cn(xcn + 4, ycn + 3) = 1
‘ CN attacca RB
IF cn(xrb + 2, yrb + 2) = 1 THEN sit = sit + 1: GOTO bypass1
FOR xrn = 1 TO 8: ‘ coordinate RE NERO RN
FOR yrn = 1 TO 8 
FOR i = 3 TO 10: FOR j = 3 TO 10: rn(i, j) = 0: NEXT j: NEXT i
‘ posizione di RN
rn(xrn + 2, yrn + 2) = 8
sit = sit + 1
‘ verifica posizione di RN
IF xrn = xcn AND yrn = ycn THEN GOTO bypass1
IF xrn = xcb AND yrn = ycb THEN GOTO bypass1
IF xrn = xrb AND yrn = yrb THEN GOTO bypass1
‘ CB attacca RN
IF cb(xrn + 2, yrn + 2) = 1 THEN GOTO bypass1
‘ RB attacca RN
IF rb(xrn + 2, yrn + 2) = 1 THEN GOTO bypass1
‘ posizioni attaccate da RN
rn(xrn + 3, yrn + 2) = 1
rn(xrn + 3, yrn + 1) = 1
rn(xrn + 2, yrn + 1) = 1
rn(xrn + 1, yrn + 1) = 1
rn(xrn + 1, yrn + 2) = 1
rn(xrn + 1, yrn + 3) = 1
rn(xrn + 2, yrn + 3) = 1
rn(xrn + 3, yrn + 3) = 1
‘ RN attacca CB
IF rn(xcb + 2, ycb + 2) = 1 THEN GOTO bypass1
‘ LA SITUAZIONE ANALIZZATA HA SUPERATO TUTTE LE CONDIZIONI *******
amm = amm + 1: ‘ la posizione e’ ammissibile
bypass1:
NEXT yrn
NEXT xrn
bypass2:
NEXT ycn
NEXT xcn
bypass3:
NEXT yrb
NEXT xrb
NEXT ycb
NEXT xcb
PRINT "disposizioni ammissibili : ";amm* 4 
STOP
END


Molti altri programmi mi sono pervenuti in diversi linguaggi. Ho pubblicato solo i primi che mi sono arrivati.

Aerei

il kc-135

Aerei

In una base militare vi è un elevato numero di aerei dello stesso tipo e una riserva praticamente illimitata di carburante. Un aereo può portare carburante sufficiente per percorrere 1000 km e può scambiare carburante in volo con altri aerei dello stesso tipo. Supponendo che lo scambio avvenga in un lasso di tempo trascurabile, che nel travaso non si perda carburante, che gli aerei viaggino tutti alla stessa velocità costante, qual è il minimo numero di aerei necessario affinché uno di essi, utilizzando il carico degli altri, possa raggiungere un obiettivo posto a 1000 km e tutti gli aerei possano tornare alla base (compreso quello che deve raggiungere l’obiettivo) senza precipitare per manca nza di carburante?

soluzione

 

soluzione

Dodos (Ascoli Piceno) 3 aerei

Si divide il percorso in frazioni di 250 Km. 
Gli aerei percorreranno ogni frazione consumando, in ciascuna di esse, ¼ di carburante.
Al termine di ogni frazione ogni aereo potrà riversare ¼ del proprio carburante nel serbatoio di un altro aereo.

Fase 1 (partenza):
Tre aerei, uno rosso, uno azzurro e uno verde, partono dalla base con il pieno di carburante.
Fase 2 (spostamenti):
Giunti a quota 250 Km. ognuno di essi ha consumato ¼ della propria riserva. Ciascuno, ha quindi ancora disponibile ¾ del proprio serbatoio.
Fase 3 (rifornimenti):
L’aereo rosso travasa ¼ del proprio carburante nel serbatoio dell’aereo azzurro e un altro ¼ in quello dell’aereo verde. Al termine delle operazioni, avremo quindi che a quota 250 Km. ci sono 3 aerei, due con i serbatoi pieni ed uno con ¼ di carburante.
Fase 4 (spostamenti):
L’aereo rosso torna alla base utilizzando tutta la sua riserva residua. Gli aerei azzurro e verde avanzano fino a quota 500 Km. consumando ¼ dei rispettivi serbatoi.
Fase 5 (rifornimenti):
L’aereo rosso, a quota 0 Km., riempie completamente il suo serbatoio. A quota 500 Km. l’aereo azzurro riversa ¼ del proprio carburante in quello dell’aereo verde. Pertanto, riempie completamente il serbatoio dell’aereo verde e resta con ½ di carburante.
Fase 6 (spostamenti):
L’aereo rosso, pieno di carburante, è pronto alla base ma non parte.
L’aereo azzurro torna indietro fino al Km. 250 rimanendo con ¼ di carburante.
L’aereo verde vola verso l’obiettivo, giungendo a quota 750 con ¾ di carburante disponibile.
Fase 7 (spostamenti):
L’aereo rosso è ancora fermo alla base, pronto al decollo.
L’aereo azzurro consuma la sua residua riserva di carburante e arriva alla base.
L’aereo verde giunge sull’obiettivo e, compiuta la missione, si ritrova con ½ serbatoio disponibile.
Fase 8 (rifornimenti):
Solo l’aereo azzurro ha necessità di fare il pieno. Pertanto, fotografando adesso la situazione avremo: l’aereo verde, pieno a metà, posizionato a quota 1000 Km; gli aerei azzurro e rosso, pieni di carburante pronti al decollo dalla base.
Fase 9 (spostamenti):
L’aereo verde torna indietro fino a quota 750 Km., rimanendo con ¼ di serbatoio
L’aereo rosso decolla e raggiunge quota 250 Km. rimanendo con ¾ di serbatoio.
L’aereo azzurro resta fermo alla base.
Fase 10 (spostamenti):
L’aereo verde continua il suo viaggio di ritorno raggiungendo quota 500 Km. e rimanendo senza carburante.
L’aereo rosso giunge anch’esso a quota 500 Km. con ancora una riserva di ½ serbatoio.
L’aereo azzurro attende alla base.
Fase 11 (rifornimenti):
L’aereo rosso riversa ¼ del suo carburante nel serbatoio dell’aereo verde. Entrambi a questo punto hanno il serbatoio pieno per ¼ e possono percorrere altri 250 Km.
Fase 12 (spostamenti):
Gli aerei rosso e verde tornano indietro a quota 250 Km. consumando tutta la loro riserva di carburante.
L’aereo azzurro parte dalla base e raggiunge quota 250 Km. restando con il serbatoio pieno per ¾.
Fase 13 (rifornimenti):
L’aereo azzurro riversa ¼ del proprio carburante nel serbatoio dell’aereo rosso e ¼ nel serbatoio dell’aereo verde. A questo punto i 3 aerei hanno la medesima quantità di riserva disponibile (1/4) e il medesimo tragitto da percorrere (ultimi 250 Km.).
Fase 14 (arrivo):
Consumando ciascuno la propria riserva di carburante, i 3 aerei riescono a percorrere gli ultimi 250 Km. e rientrare contemporaneamente alla base.

Al termine della missione, saranno stati utilizzati soltanto 3 aerei che avranno consumato carburante necessario a percorrere 5000 Km. complessivi.


X (Caltagirone) 3 ae rei

Come primo passo determiniamo la distanza alla quale effettuare lo scambio di carburante tra gli aerei che partono dalla base nell’ipotesi che un aereo debba rifornire due aerei cedendo loro una quantità di carburante sufficiente a riempirgli il serbatoio e che gliene rimanga una quantità tale da permettergli il ritorno alla base.
Indichiamo con
d la distanza alla quale avviene lo scambio;
c il consumo di carburante per chilometro.
La quantità di carburante contenuta nel serbatoio quando gli aerei partono dalla base è 1000c .
Alla distanza d gli aerei hanno consumato una quantità di carburante pari a dc ; la quantità di carburante che hanno nel serbatoio è 1000c-dc=(1000-d)c . Se un aereo fa il pieno agli altri due verserà in ciascuno dei loro serbatoi litri dc di carburante, mentre rimarrà con (1000-d)c-2dc=(1000-3d)c  litri di carburante. Bisogna imporre che la quantità di carburante che rimane sia positiva cioè (1000-3d)c da cui si ricava che 1000-3d>0 –> d<1000/3 Km .
D’altra parte si deve imporre che il carburante rimasto sia sufficiente a far tornare l’aereo alla base cioè (1000-3d)c>=dc .
Imponendo che la quantità rimasta sia quella strettamente sufficiente a farlo tornare alla base si ha (1000-3d)c=dc –> 1000-3d=d ovvero 4d=1000 –>d=250Km .
Dunque se lo scambio avviene alla distanza d=250Km il rifornitore ha il carburante sufficiente per tornare alla base e gli altri due avranno il pieno.


Wonderp (Rovereto) 3 aerei

Ucando (Gallarate) 3 aerei


Leon (Teramo) ha dato anche quest’altra soluzione alternativa

 

Dadi e probabilità

Dadi e probabilità

Lanciando tre normali dadi con le facce numerate da 1 a 6, sommando i numeri delle tre facce si può ottenere un numero compreso tra 3 e 18. Non tutti questi numeri hanno però la stessa probabilità di verificarsi. 3 ha probabilità 1/216, 4 ha invece probabilità 3/216 e così via.

Costruire il maggior numero di terne di dadi, con le facce numerate a piacere, in modo che le somme dei numeri sulle tre facce diano numeri consecutivi da 3 in poi e che tutti i numeri abbiamo la stessa probabilità di verificarsi?

soluzione

 

soluzione

Lanciando 3 dadi le possibilità sono 6x6x6=216.

La prima soluzione banale del problema è

(1,1,1,1,1,1)+(1,1,1,1,1,1)+(1,1,1,1,1,1) il numero 3 ha probabilità 216/216 di verificarsi

La seconda soluzione facile del problema è

(1,2,3,4,5,6)+(1,7,13,19,25,31)+(1,37,73,109,145,181) i numeri possibili vanno da 3 a 218, ciascuno con probabilità 1. Come ha osservato BOODOO questa soluzione è strettamente collegata al sistema di numerazione in base 6.

Trovare le altre terne di dadi non è facile.

MATRIX che con questo quesito ha vinto la gara ha utilizzato un programma trovando le seguenti 45 soluzioni

1. F= 216
1 1 1 1 1 1
1 1 1 1 1 1
1 1 1 1 1 1
2. F=108
1 1 1 1 1 1
1 1 1 1 1 1
1 1 1 2 2 2
3. F=72
1 1 1 1 1 1
1 1 1 1 1 1
1 1 2 2 3 3
4. F=54
1 1 1 1 1 1
1 1 1 2 2 2
1 1 1 3 3 3
5. F=36
1 1 1 1 1 1
1 1 1 1 1 1
1 2 3 4 5 6
6. F=36
1 1 1 1 1 1
1 1 1 2 2 2
1 1 3 3 5 5
7. F=36
1 1 1 1 1 1
1 1 1 4 4 4
1 1 2 2 3 3
8. F=27
1 1 1 2 2 2
1 1 1 3 3 3
1 1 1 5 5 5
9. F=24
1 1 1 1 1 1
1 1 2 2 3 3
1 1 4 4 7 7
10. F=18
1 1 1 1 1 1
1 1 1 2 2 2
1 3 5 7 9 11
11. F=18
1 1 1 1 1 1
1 1 1 3 3 3
1 2 5 6 9 10
12. F=18
1 1 1 1 1 1
1 1 1 4 4 4
1 2 3 7 8 9
13. F=18
1 1 1 1 1 1
1 1 1 7 7 7
1 2 3 4 5 6
14. F=18
1 1 1 2 2 2
1 1 1 3 3 3
1 1 5 5 9 9
15. F=18
1 1 1 2 2 2
1 1 1 7 7 7
1 1 3 3 5 5
16. F=18
1 1 1 4 4 4
1 1 2 2 3 3
1 1 1 7 7 7
17. F=12
1 1 1 1 1 1
1 1 2 2 3 3
1 4 7 10 13 16
18. F=12
1 1 1 1 1 1
1 1 3 3 5 5
1 2 7 8 13 14
19. F=12
1 1 1 1 1 1
1 1 4 4 7 7
1 2 3 10 11 12
20. F=12
1 1 1 1 1 1
1 1 7 7 13 13
1 2 3 4 5 6
21. F=12
1 1 1 2 2 2
1 1 3 3 5 5
1 1 7 7 13 13
22. F=12
1 1 1 4 4 4
1 1 2 2 3 3
1 1 7 7 13 13
23. F=12
1 1 1 10 10 10
1 1 2 2 3 3
1 1 4 4 7 7
24. F=9
1 1 1 2 2 2
1 1 1 3 3 3
1 5 9 13 17 21
25. F=9
1 1 1 2 2 2
1 1 1 5 5 5
1 3 9 11 17 19
26. F=9
1 1 1 2 2 2
1 1 1 13 13 13
1 3 5 7 9 11
27. F=9
1 1 1 3 3 3
1 1 1 5 5 5
1 2 9 10 17 18
28. F=9
1 1 1 3 3 3
1 1 1 13 13 13
1 2 5 6 9 10
29. F=9
1 1 1 4 4 4
1 1 1 7 7 7
1 2 3 13 14 15
30. F=9
1 1 1 4 4 4
1 1 1 13 13 13
1 2 3 7 8 9
31. F=9
1 1 1 7 7 7
1 1 1 13 13 13
1 2 3 4 5 6
32. F=8
1 1 2 2 3 3
1 1 4 4 7 7
1 1 10 10 19 19
33. F=6
1 1 1 2 2 2
1 1 5 5 9 9
1 3 13 15 25 27
34. F=6
1 1 1 2 2 2
1 1 13 13 25 25
1 3 5 7 9 11
35. F=6
1 1 1 3 3 3
1 1 5 5 9 9
1 2 13 14 25 26
36. F=6
1 1 1 3 3 3
1 1 13 13 25 25
1 2 5 6 9 10
37. F=6
1 1 1 4 4 4
1 1 7 7 13 13
1 2 3 19 20 21
38. F=6
1 1 1 4 4 4
1 1 13 13 25 25
1 2 3 7 8 9
39. F=6
1 1 1 7 7 7
1 1 3 3 5 5
1 2 13 14 25 26
40. F=6
1 1 1 7 7 7
1 1 13 13 25 25
1 2 3 4 5 6
41. F=6
1 1 1 10 10 10
1 1 4 4 7 7
1 2 3 19 20 21
42. F=6
1 1 1 19 19 19
1 1 2 2 3 3
1 4 7 10 13 16
43. F=6
1 1 1 19 19 19
1 1 3 3 5 5
1 2 7 8 13 14
44. F=6
1 1 1 19 19 19
1 1 4 4 7 7
1 2 3 10 11 12
45. F=6
1 1 1 19 19 19
1 1 7 7 13 13
1 2 3 4 5 6

Con il computer è facile, penserete. Non è proprio così. Le possibilità sono tante che se non si trova un buon algoritmo si può aspettare la soluzione per anni.

WONDERP ha individuato un numero di dadi di poco inferiore (40 terne) con metodi intuitivi. Ecco la sua soluzione.

Le soluzioni sono (variando il primo dado):
a 1,1,1 (i tre dadi tutti con 1)
b (1,2),1,1 (il primo dado con tre 1 e tre 2, gli altri tutti 1)
c (1,2,3),1,1 (il primo dado con due 1, due 2 e due 3, gli altri tutti 1)
d (1,2,3,4,5,6),1,1 (il primo dado con numeri da 1 a 6 gli altri tutti 1)
come si può vedere b e c sono un sottoinsieme di d. Per ora ho 1+3=4 soluzioni (spiego dopo perché scrivo 1+3).

Il primo dado non può variare in altro modo. 
Dalla soluzione b, variando il secondo dado e risulta
(1,2),(1,3),1
(1,2),(1,3,5),1
(1,2),(1,3,5,7,9,11),1
altre 3 soluzioni ed anche questa volta le prime due possono essere dedotte dalla terza.
Quindi posso scrivere ogni volta solo la terza, ad esempio continuando il caso c scrivo:
(1,2,3),(1,4,7,10,13,16),1
per d:
(1..6),(1,7,13,19,25,31),1
sempre tre casi.

Quindi le soluzioni sono 1+3+9=3^0+3^1+3^2=13, posso continuare per analogia e dire che il numero totale di soluzioni sono 1+3+9+27=40
faccio qualche esempio dell’ultimo passaggio, vario cioè il terzo dado, da (1,2),(1,3),1 scritta sopra posso ricavare

(1,2),(1,3),(1,5)
(1,2),(1,3),(1,5,9)
(1,2),(1,3),(1,5,9,13,17,21)
per ricavare questa serie non ho fatto altro che sommare i numeri maggiori
scritti sui primi due dadi, nel nostro caso 2+3=5 che è il secondo termine
del terzo dado (il primo è obbligatoriamente 1) e poi proseguo con una successione,
cioè 1(+4) 5(+4) 9(+4) 13(+4) 17(+4) 21. Quindi, ricapitolando, da 1 ne ricavo 3, da 3 ne ricavo 9, da nove ne ricavo 27.
Per fare un un ultimo esempio:
(1,2,3,4,5,6),(1,7,13,19,25,31),(1,37,73,109,145,181)
con questi dadi posso ottenere tutti i numeri da 3 a 218 con possibilità di uscire 1/216.
Ecco tutte le soluzioni di WONDERP


Sistemi di numerazione

Sistemi di numerazione

Nella figura a fianco sono scritti undici numeri in differenti sistemi di numerazione. Alcuni di essi corrispondono all’anno di nascita di famosi matematici.

 

soluzione

 

soluzione

Il primo numero è scritto nel sistema di numerazione decimale, per cui è 1871 .

Sono nati in quell’anno Federigo Enriques, Gino Fano, Ernst Friedrich Ferdinand Zermelo, Félix Édouard Justin Émile Borel, George Udny Yule, Boris Grigorievich Galerkin, Jules Joseph Drach, Ernst Steinitz, Paul Epstein, 
Poul Heegaard, Nikolaj Maksimovic Gjunter.

Il secondo numero è scritto nel sistema di numerazione binario e corrisponde a 0+0+0+8+0+32+64+128+0+512+1024= 1768 .

Sono nati in quell’anno Jean Baptiste Joseph Fourier, François Joseph Français, Jean Robert Argand, François Joseph Servois, William Wallace, Wang Lai.

Il terzo numero è scritto nel sistema di numerazione romano 1000+500+100+100+100+50+10+2= 1862 .

Sono nati in quell’anno David Hilbert, Gino Loria, Eliakim Hastings Moore, Francis Sowerby Macaulay, Ruth Gentry, Adolf Kneser, Eduard Study, John Edward Campbell, Jules Antoine Richard, Paul Gustav Stäckel, Winifred Edgerton Merrill, Vilhelm Frimann Koren Bjerknes

Il quarto numero è scritto in codice Morse e corrisponde a 1718 .

Sono nati in quell’anno Maria Gaetana Agnesi, Matsunaga Ryohitsu.

Il quinto numero è scritto in cinese è stato ottenuto da http://www.mandarintools.com/numbers.html

provare per credere … e per imparare. WONDERP sembra un esperto di cinese, mi ha spiegato come si legge: " Il primo simbolo indica 1, il secondo 1000, poi 4 e 100, 9 e 10, 9 si legge sì-qian yi-bai jiu-shì jiu" 1499 .

La tabella è tratta da Georges Ifrah, Storia universale dei numeri, Arnoldo Mondadori Editore.

Sono nati in quell’anno Nicolò Tartaglia e Cristoff Rudolff. Per quanto riguarda Tartaglia, lo stesso WONDERP ha precisato che sul sito

http://www.mathe.tu-freiberg.de/~hebisch/cafe/tartaglia.html

la sua data di nascita è data per incerta tra il 1499 e il 1500.

Il sesto numero è un geroglifico egizio, corrisponde a 256 . Io l’ho preso dalla pagina

http://scitsc.wlv.ac.uk/scit/modules/mm2217/en.htm

WONDERP precisa che in Egitto ci sono stati due fondamentali metodi di scrittura: da destra verso sinistra (il nostro caso) e da sinistra verso destra ed i caratteri erano pressoché speculari come indicato in figura

nessuno dei concorrenti ha trovato matematici la cui data di nascita è con certezza 256.

Il settimo numero è cuneiforme della cultura dei Sumeri (Mesopotamia), corrisponde a 1999 , è preso da R. Kaplan, Storia di una cifra, Rizzoli, Bologna, 2000, p. 26.

Le note di WONDERP: "Il simbolo orizzontale indica le decine, quello verticale le unità. Il sistema di numerazione è sessagesimale. Sorge un problema legato alla base infatti un segno verticale può indicare sia 1×60^0, sia 1×60^1, sia 1×60^-1 ecc… cioè 1, 60 o 1/60. Il segno a destra sta ad indicare l’inizio del numero, quindi quei simboli indicano il numero 33×60+19.

Nessuno ha trovato matematici precoci nati 3 anni fa.

L’ottavo numero è della cultura Maya, corrisponde a 352. E’ preso C. Boyer, Storia della matematica, Mondadori, Milano, 1980, p. 251.

Non si conoscono matematici nati con certezza nel 352.

Le note di WONDERP: "Il sistema di scrittura è abbastanza complesso. Il numero è scritto in verticale, più in basso c’è un numero da 0 a 19, il numero sopra deve essere moltiplicato per 20 e sommato al primo, il terzo deve essere moltiplicato per 18×20^1 e sommato, il quarto deve essere moltiplicato per 18×20^2 e sommato, e così via (poveri bambini maja). Nel nostro caso ci sono solo due numeri: sotto 12 e sopra 17, quindi 12+17×20=352. Riporto in figura i numeri da 0 a 19, fondamentali per la scrittura maja.

Il nono numero è greco, corrisponde a 100+100+100+10+5+3=318 . Poiché esistono diverse forme di scrittura dei numeri greci legate al periodo storico e alla località, il numero è stato preso da R. Kaplan, Storia di una cifra, Rizzoli, Bologna, 2000, p. 33.

Le note di WONDERP: "il nono è greco ed è simile a quello romano, cambiano solo le lettere utilizzate, nel sistema attico i numeri da uno a quattro erano rappresentati da trattini verticali ripetuti. Per il numero cinque si usava un nuovo simbolo: la prima lettera Pi greco (o gamma) della parola cinque, pente. (A quel tempo si usavano solo lettere maiuscole, sia in opere letterarie che in matematica). Per indicare i numeri dal sei al nove, il sistema attico aggiungeva al simbolo gamma dei trattini indicanti le unità. Per esprimere le potenze intere positive della base, venivano adottate le lettere iniziali delle corrispondenti parole numeriche: deca (dieci), hekaton (cento), khilioi (mille) e myrioi (diecimila).

Il decimo numero e azteco, corrisponde a 9287 . Il sistema di numerazione azteco era a base venti. Una macchia tonda, che simboleggia il guscio del seme, per le unità, una bandiera, comunemente usata per contrassegnare i confini delle terre, per il 20, una pianta di granoturco per il 400, una bambola di granoturco per 8000. Fonte: G. G. Joseph, C’era una volta un numero, Il Saggiatore, Milano, 2000, p. 60.

L’undicesimo numero è di origine indiana, corrisponde a 947 . I numeri indiani hanno subito notevoli evoluzioni fino a raggiungere com’è noto i numeri usati attualmente. Il numero è presente nel manoscritto di Bakhshali. Fonte: G. G. Joseph, C’era una volta un numero, Il Saggiatore, Milano, 2000, p. 241. Su Internet ci sono molte notizie sul manoscritto di Bakhshali, basta inserire Bakhshali in un buon motore di ricerca.

 

Il Cortile

Il cortile

Un cortile rettangolare può essere coperto con mattoni quadrati di 50 cm di lato. Tutti i mattoni sono interi e coprono completamente il cortile. L’architetto ha fatto comprare metà mattoni verdi e metà grigi. Li può disporre in due modi, mettendo i grigi al centro e i verdi ai bordi o viceversa i verdi al centro e i grigi ai bordi. Il bordo ha sempre la stessa altezza in tutti e quattro i lati del rettangolo. Quale area minima può assumere un cortile di questo tipo?

Fatto un po’ di calcoli? Controlla la soluzione

 



soluzione

Siano M il numero totale di mattoni, x il numero di mattoni dell’altezza, y il numero di mattoni della base, z il numero dei mattoni dello spessore del bordo. M=x*y.
Uguagliando l’area esterna con l’area interna si ha 2yz+2z(x-2z) = (x-2z)(y-2z);
da cui, esplicitando y= (4zx-8z2 )/(x-4z).
M=x*y=(4zx2 -8z2 x)/(x-4z). Si tratta di studiare il minimo assoluto di questa funzione in due variabili.
Poiché x, y, z devono essere numeri interi, si può vedere se esiste una soluzione per z=1.
M=4n(n-2)/(n-4). Si tratta, ora, di cercare un minimo assoluto e intero di questa funzione.

M ha un minimo per n = 4+\/8 circa 6,82.
Poiché n deve essere intero, il minimo si avrà per valori di n prossimi a 6.
Per x=5, M=60.
Per x=6, M=48.
Per x=7, M= 140/3 che non è intero.
Per x=8, M=48.
x=6, y=8 e x=8, y=6 sono simmetriche
La soluzione si ha quindi per n=6.
Il numero di mattoni è 48, ciascuno di 1/4 di m2 .
L’area è 12 m2 .

 

 

Roulette russa

Per vedere qualche sequenza del film Il cacciatore

http://w3.gwis.com/~dml/tdh/download.html

La roulette russa

 

Nel film di Michael Cimino, Il cacciatore , la scena della roulette russa è sicuramente la più cruenta.

Chi comincia per primo a sparare ha minore probabilità di sopravvivere, ma qual è esattamente questa probabilità?

 

In sintesi le regole di questo gioco mortale. Due giocatori a turno premono il grilletto di una rivoltella puntata alla loro testa. La rivoltella ha una sola pallottola inserita in una delle sei posizioni possibili. Ogni turno, prima di sparare, si fa ruotare il tamburo. Il gioco continua fino a che uno dei due giocatori muore.

 

Confronta la risposta con la mia



Soluzione

Di questo problema esistono diverse varianti. Il gioco classico consiste nell’inserire una sola pallottola in una pistola a sei colpi e far ruotare il tamburo ogni volta prima di sparare.

 

P(a) probabilità che vinca a, P(b) probabilità che vinca b
1° turno p(b) =1/6=0,17 (finisce il gioco); p(a) = 5/6×1/6=0,14; probabilità che nessuno vinca 5/6*5/6=0,69
2° turno p(b) = (5/6)(5/6)1/6=0,11; p(a) = (5/6)^3×1/6=0,09
3° turno p(b)=  (5/6)^4*1/6 = 0,08; p(a) = (5/6)^5×1/6=0,06.
La probabilità che vinca a è sempre minore!

In generale, p(a)=5/6*p(b). Ciò accade ad ogni turno, poiché, per poter vincere, a deve superare il proprio turno, la cui probabilità è 5/6.  Se nessuno muore le condizioni ritornano identiche alla situazione di partenza: è come se non si fosse giocato.
Inoltre, poiché uno dei due deve morire p(a)+p(b)=1.
Risolvendo il semplice sistema nelle due equazioni trovate si ottiene
p(b)=6/11 e p(a)=5/11.

 

Un altro modo per effettuare il calcolo è il seguente
N° turno p(b)=(25/36)^(n-1)*1/6; p(a) = (25/36)^(n-1)x5/6×1/6
Sommando le probabilità di a
SOMMATORIA 5/6×1/6(1+(25/36)^(n-1))
Sommando le probabilità di b
SOMMATORIA 1/6(1+(25/36)^(n-1))
Si tratta di serie geometriche convergenti: la seconda converge a
1/6:(1-25/36)=6/11.

Quadrati

Quadrati magici da 1 a 25

16 2 3 13
5 11 10 8
9 7 6 12
4 14 15 1

I quadrati magici hanno una storia millenaria. Da sempre sono stati visti come amuleti, oggetti mistici, soprannaturali. Oggi interessano poco sia ai cosiddetti maghi sia ai matematici di professione. Restano un oggetto di culto per la matematica curiosa, l’enigmistica e altro.

Con i numeri 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25 costruire il maggior numero di quadrati magici, chiaramente di ordine 5. Due quadrati sono diversi se hanno almeno due numeri disposti in posizioni differente.

Il punteggio sarà assegnato a chi troverà il maggior numero di quadrati magici.

 

soluzione

soluzione

Questo problema è piuttosto complesso. La soluzione completa del problema viene attribuita a Richard Schroeppel, che nel 1973 ha calcolato, con un programma al computer, tutti i quadrati magici possibili di ordine 5×5: sono 275.305.224, senza contare riflessioni e rotazioni. Ne ha dato notizia Martin Gardner  nel n. 234 (1976) di Scientific American (notizia segnalatami da LEON ) e nell’edizione italiana Le Scienze del luglio 1976 (notizia segnalatami da MATRIX ). Nessuno e riuscito a trovare indicazioni precise dell’algoritmo usato da Scroeppel per risolvere il problema. Senza un buon algoritmo non si praticamente nessuna speranza di risolvere il problema.

 

Tra le soluzioni pervenutemi, quella di LEON contiene un algoritmo che rapidamente fornisce 52.992 quadrati magici distinti. Il punto viene quindi assegnato a LEON.

Il commento di LEON

La costruzione di quadrati magici di ordine 5 mediante un programma da far girare su personal computer presenta a mio giudizio due grosse difficoltà.
Tempo di elaborazione : se si utilizza un algoritmo di tipo "brute force", Il tempo per generare e controllare tutte le possibili matrici di ordine 5, dovrebbe essere dell’ordine di diversi anni.
Eliminazione di quadrati magici ripetuti : se si utilizza un altro tipo di algoritmo si deve poi controllare che i quadrati magici ottenuti siano tutti distinti.
Io ho utilizzato l’algoritmo del passo uniforme, che è una generalizzazione del metodo di De la Loubère. Mediante un apposito programma scritto in turbo pascal sono riuscito a costruire 52.992 quadrati magici distinti.
Si tratta di un valore ben lontano dalla soluzione conosciuta ma, grazie al metodo usato, posso affermare con certezza che i quadrati magici ottenuti sono tutti distinti.
Mi preme far notare che in rete ho trovato un programma che genera diverse centinaia di migliaia di quadrati magici del quinto ordine ma, ad un attento esame, ho verificato che molti di essi sono uguali.
Per questo motivo le soluzioni si devono controllare con molta attenzione.
Il file allegato contiene:
1) gioco37.pas = programma scritto in turbo pascal in cui è implementato l’algoritmo risolutivo
2) gioco37.exe = eseguibile di gioco37.pas, lanciabile direttamente da windows
3) fdelay.tpu = libreria per tp7, necessaria se si vuole far girare il programma dall’ambiente di sviluppo del tp7, su computer pentium. Essa va copiata nella cartella BP/UNITS. Non è necessaria su computer 486 o inferiore.
Il programma visualizza sullo schermo i quadrati magici.
Mediante il tasto F3 viene generato un file di testo (di nome magic.txt) contenente i 52.992 q.m. trovati.


Anche la soluzione di MATRIX , merita si essere letta. L’algoritmo che ha utilizzato dà 1472 quadrati magici distinti.

Leggiamo le sue note.

Uno dei metodi più antichi per determinare quadrati di ordine dispari è quello "De La Roubere", che non sto qui a descrivere (un link adatto http://mathforum.org/alejandre/magic.square/adler/adler.5x5math.html ). Questo metodo però genera pochi (solo 5) quadrati magici di ordine 5. Accanto a questo metodo ce ne sono molti altri, che però hanno lo stesso difetto: generano pochi quadrati magici.
Un metodo che genera 6624 quadrati magici di ordine 5 (52992 comprese le rotazioni e le riflessioni) è dovuto a Charles E. Jean (1988) – link : http://www.recreomath.qc.ca/art_magiques_ce.htm
L’approccio che ho seguito io fa riferimento invece al metodo del passo uniforme di Lehmer di cui do qui una breve descrizione :
Siano a, b, c, d, e, f degli interi, ed n un intero positivo (n=5 nel nostro caso). Nelle celle di una griglia nxn si pongono gli n2 i numeri 1, 2, 3, … n2 nelle celle di coordinate (xi ,yj ), dove :
xi=[a+c*i+e*INT(i/n)] MOD n +1
yi=[b+d*i+f*INT(i/n)] MOD n +1
E’ interessante notare che il metodo di De La Roubere è un caso particolare di questo, e si ottiene scegliendo opportunamente gli interi c, d, e ,f .
Per un approccio algoritmico al problema sono fondamentali sono i seguenti due teoremi :
Teorema: il metodo del passo uniforme di Lehmer riempie tutte le caselle del quadrato nxn se la quantità c*f-d*e è prima con n.
Teorema: se gli interi i=1,2, …n2 sono posti nelle celle di una griglia nxn con il metodo del passo uniforme di Lehmer, il quadrato è magico se e solo se i numeri c, d, e, f sono primi con n.
Sfruttando questi due teoremi, ho implementato un programma di calcolo che, a partire da opportuni valori di c, d, e, f determina 1742.

Ecco il programma eseguibile sotto Windows di Matrix

 

La soluzione di LUZZO (Trento)

Per costruire un quadrato magico di ordine dispari si può ricorrere alla regola di De la Loubrè. Questa regola può essere desunta dall’Enciclopedia della Matematica ed è la seguente. Si colloca il numero 1 nella casella centrale della riga superiore, si scrivono poi i numeri da 2 a n2 passando nella riga immediatamente superiore alla successiva casella a destra tenendo presente che:
· se si è arrivati ad una casella della riga superiore si passa alla riga inferiore come se questa fosse scritta al di sopra di quella segnando il numero della successiva colonna;
· arrivati all’ultima colonna a destra si passa alla prima colonna, come se questa fosse scritta dopo quella;
· se si arriva ad una casella già occupata o sull’ultima casella superiore, il numero si segna nella casella immediatamente al di sotto di quella in cui si trova l’ultimo numero scritto.
In questo caso si ha il quadrato magico fondamentale di ordine 5

17 24 1 8 15
23 5 7 14 16
4 6 13 20 22
10 12 19 21 3
11 18 25 2 9

dove la costante magica è 65. Da questo quadrato magico non è difficile accorgersi che tutti i suoi elementi sono formati dai numeri 1,2,3,4,5 e 0,5,10,15,20 per cui il quadrato precedente può essere così "scomposto":

(15,2) (20,4) (0,1) (5,3) (10,5)
(20,3) (0,5) (5,2) (10,4) (15,1)
(0,4) (5,1) (10,3) (15,5) (20,2)
(5,5) (10,2) (15,4) (20,1) (0,3)
(10,1) (15,3) (20,5) (0,2) (5,4)

Da qui si vede che se si fanno permutare i numeri 1,2,3,4,5 si hanno P1=5! permutazioni diverse; ne consegue che per preservare la proprietà di magicità del quadrato ai numeri 0,5,10,15,20 sono permesse solo P2=4! permutazioni diverse. Si hanno così P1*P2=4!*5!=2880 quadrati magici.

 

La soluzione di WONDERP

Ogni q.m. (quadrato magico) può essere ruotato originando 4 q.m. diversi.

Posso scambiare 1a e 5a colonna, come indicato in figura o in contemporanea anche le righe

Quindi da ogni q.m. che trovo posso ricavarne 16. Si può notare che il centro è sempre costante, quindi se varia il centro varia anche il q.m.
D’ora in poi, non avendo usato programmi devo suddividere il problema in casi particolari.
Prendo in considerazione 5 serie:
A: 1 2 3 4 5;
B: 6 7 8 9 10;
C: 11 12 13 14 15;
D: 16 17 18 19 20;
E: 21 22 23 24 25;
Per iniziare parlo di q.m. che hanno su una diagonale la serie C:

le altre serie sono disposte parallelamente alla serie C, osservando l’ultima riga l’ordine delle serie è C D E A B. Alla serie A posso sommare 5 e alla B sottrarre 5 in modo da "sostituirle":

così l’ordine delle serie dell’ultima riga è ora C D E B A. Questo scambio posso farlo solo tra le serie A B D E ottenendo 4! =24 q.m. diversi. Non posso toccare C perché sulla diagonale. Ho trovato 7 tipi distinti (cioè non deducibili da rotazioni, scambi o "sostituzioni") di questo tipo di q.m.
   
quindi da questo caso particolare posso ricavare 16*4!*7=2688 q.m. diversi. (attenzione! nelle regole suddette non ho messo nessuna simmetria perché deducibile da rotazioni (90°) e "sostituzioni", ad esempio A B D E con E D B A).
Un altro caso particolare si ottiene disponendo le serie non in obliquo ma "come si muove il cavallo" cosìcché su ogni riga, colonna e diagonale del q.m. ci sia uno e un solo numero per serie, graficamente si vede meglio:

In questo caso le "sostituzioni" possono essere fatte tra tutte le serie, quindi 5! e non 4! diversi q.m. Ho trovato 6 tipi distinti di questi q.m.
 
Quindi da questo caso particolare posso ricavare 16*5!*6=11520 q.m. diversi. (da notare che con le regole iniziali il centro non varia mai, quindi a centri diversi corrispondono q.m. diversi) con quest’ultimo sistema i centri sono 21 15 4 18 e 7 che divisi per 5 mi danno resto 1 0 4 3 e 2 quindi scambiando le serie riesco a mettere nel centro qualsiasi numero dall’1 al 25.
Ho altri casi che non sono riuscito a generalizzare e sono:

di questi non sono riuscito a trovare scambi, perciò oltre a rotazioni (4) e sostituzioni di righe e/o colonne posso anche fare la simmetria lungo una diagonale ottenendo così 32 diverse disposizioni per quadrato quindi 32*3=96
Totale:96+11520+2688=14304



Loran

Il sistema Loran-C

 

Il LORAN-C (Long Range Aid Navigation) è un sistema di navigazione che permette di conoscere la propria posizione sulla superficie terrestre. Si basa sul confronto di almeno tre segnali radio provenienti da tre stazioni distinte. Nel mediterraneo le stazioni sono collocate a Sellia Marina (Catanzaro), Lampedusa , Estartit (Spagna), Kargaburun (Turchia); quella di Sellia Marina è detta master , le altre slave . Le stazioni sono sincronizzate per mezzo di orologi atomici ed emettono impulsi nello stesso istante (l’errore è dell’ordine di 5×10-7 ).

Note le posizioni delle seguenti stazioni

Stazione Nord Est
Sellia Marina 38° 54′ 16° 44′
Lampedusa 35° 30′ 12° 36′
Estartit 42° 03′ 03° 12′

sapendo che dalla propria posizione il ritardo tra l’impulso ricevuto dalla Master e quello ricevuto da Lampedusa è di 0,001750 sec., mentre il ritardo tra l’impulso della Master e quello di Estartit è di 0,003763 sec. determinare le coordinate geografiche, trascurando le frazioni di primo, della propria posizione sulla superficie terrestre.

Si supponga la Terra sferica di raggio 6370 km, la velocità delle onde radio costante e pari a 300.000 km/s.

soluzione

soluzione

Il problema si traduce facilmente in  un problema di trigoniometria sferica o di ‘geografia matematica’. Le differenze di tempo si possono trasformare in differenze di distanze. Detto P il punto della posizione della nave si conoscono

la differenza tra le distanze dalla Master e da Lampedusa, pari a 525 km

la differenza tra le distanze dalla Master e da Estartit, pari a 1129 km.

Per calcolare le distanze tra due punti della superficie terrestre supposta sferica di raggio R si applica la seguente formula

reperibile su

Bartsch, Manuale delle formule matematiche , Hoepli, Milano, 2002

o su Internet all’indirizzo

http://mathworld.wolfram.com/GreatCircle.html

Il seguente foglio excel permette di calcolare le distanze di un punto P dalle stazioni radio: LORAN Excel

Il punto in questione in realtà è quasi allineato con la stazione di Sellia Marina e quella di Lampedusa. Ciò comporta delle difficoltà nel calcolo ma anche una indeterminazione del problema. Infatti, rappresentando i due luoghi dei punti che soddisfano le condizioni richieste si ottengono due rami di ‘iperboli sulla sfera’ che si incontrano in due punti. Le soluzioni si possono poi trovare con una semplice foglio excel.

Le soluzioni sono

39° 34′ 41" N 17° 22′ 25" E

39° 43′ 27" N 18° 10′ 11" E

Un disegno illustrativo realizzato da Wonderp

Un disegno realizzato con Excel da Roberto

 

Ed ora le soluzioni dei concorrenti, tutte interessanti e ricche di informazioni, disegni, fogli excel, programmi in diversi linguaggi.

La soluzione di Wonderp

La soluzione di Matrix

La soluzione di Dodos

La soluzione di Leon

La soluzione di Roberto

La soluzione di Antonio Fuortes

Cubo

Un cubo particolare

27 cubetti colorati (1 rosso, 13 bianchi, 13 neri) vanno incollati per formare un cubo più grande.
Il cubetto rosso si mette al centro e non è visibile.
Distribuire i cubetti bianchi e neri, in modo che ogni faccia del cubo grande presenti lo stesso numero di quadrati neri.

Quanti cubi di questo tipo si possono ottenere?

soluzione

 

soluzione

La soluzione più completa pervenutami è, a mio giudizio, quella di Leon (Ercole Suppa) Teramo.
Ne riporto una sintesi significativa
LEMMA 1. Un cubo soddisfacente le condizioni richieste ha su ogni faccia 5 o 4 quadrati neri.
DIMOSTRAZIONE. Sia C un cubo avente su ogni faccia k quadretti neri; k deve essere minore o uguale a 6, altrimenti i cubetti neri posti su due facce opposte sarebbero più di 13. Supponiamo per assurdo che k=6. Dividiamo il cubo grande in tre strati. Poiché sugli strati superiore e inferiore vi sono 12 cubetti neri, nello strato intermedio vi è un solo cubetto nero. Il medesimo ragionamento si può ripetere per gli altri due strati centrali. Pertanto complessivamente nell’unione dei tre strati centrali vi possono essere al massimo 3 cubetti neri e gli altri 10 cubetti neri dovrebbero appartenere al complementare. Ma ciò è impossibile il quanto il complementare ha solo 8 elementi (gli otto vertici del cubo). Non può essere k<= 3 altrimenti su ogni faccia vi sarebbero h=9-k quadrati bianchi, ma e ciò è impossibile per quanto provato nella prima parte dato che h>=6.
LEMMA 2. Le soluzioni con 5 quadretti su ogni faccia sono tante quante quelle con 4 quadretti.
DIMOSTRAZIONE. Basta osservare che i cubi con quattro quadretti neri su ogni faccia sono in corrispondenza biunivoca con i cubi aventi cinque quadretti bianchi su ogni faccia.
In virtù dei due lemmi precedenti basta contare in quanti modi può essere costruito un cubo con 5 quadrati neri su ogni faccia (il doppio di tale numero è la soluzione richiesta). Esaminando tutti i casi possibili (con metodo "brute force") ho trovato che vi sono 4980 soluzioni. La parte più difficile è stata quella di contare quante sono le soluzioni effettivamente distinte. A tal fine ho utilizzato il seguente

Nel problema in questione:
· X è l’insieme delle colorazioni di un cubo 3×3 associate a tutte le possibili costruzioni del cubo con i 27 cubetti (in modo che ogni faccia presenti 5 quadrati neri). 
· G è il gruppo delle simmetrie del cubo. G ha 24 elementi, precisamente: 
a) 9 rotazioni intorno intorno ad una retta passante per i centri di due facce opposte (vi sono tre scelte per le coppie di facce opposte e, per ogni scelta tre rotazioni diverse dall’identità, ossia di 90°, 180°, 270° ) . [Fig. 1]
b) 6 rotazioni di 180° intorno ad una retta passante per i punti medi di due spigoli diagonalmente opposti. [Fig. 2]
c) 8 rotazioni intorno ad una retta passante per due vertici diagonalmente opposti (vi sono quattro scelte per tali rette e, per ogni scelta due rotazioni diverse dall’identità, ossia di 120° e 240°). [Fig. 3]
d) l’identità. 


La soluzione completa è scaricabile da questo link
Contiene
1)cubo particolare.doc = documento word in cui è descritto il procedimento risolutivo
2)cubo.pas=programma scritto in turbo pascal utilizzato per implementare l’algoritmo risolutivo
3)cubo.exe=eseguibile di cubo.pas, lanciabile direttamente da windows
4)fdelay.tpu=libreria per tp7 (Necessaria solo se si vuole far girare il programma dall’ambiente di sviluppo del tp7, su computer pentium. Essa va copiata nella cartella BP/UNITS. Non necessaria su computer 486 o inferiore).
Il programma allegato CUBO.EXE , oltre al numero di modelli di cubi soddisfacenti i requisiti richiesti, determina anche i modelli stessi (che vengono visualizzati a video) e le classi di equivalenza.


La soluzione di F15-eagle S. Giorgio su Legnano (MI)


STEP 1
Con riferimento al cubo "aperto", le caselle NON colorate di azzurro rispettano le premesse del problema (le facce del cubetto sullo spigolo devono avere necessariamente lo stesso colore).
Partendo da una faccia qualsiasi (ex. A), tutte le altre facce devono rispettare le premesse e, pertanto, la faccia B ha bloccate le tre facce adiacenti ad A, ma le altre sono necessariamente "libere", potendo assumere indifferentemente il valore 0 o 1 (bianco, nero). Analogamente per le successive facce C, D, E, F. E’ chiaro che, in questo modo, si individuano TUTTE le possibili disposizioni di 0 e 1 che rispettano SOLTANTO le premesse sul colore uguale delle facce dei cubetti sugli spigoli.

STEP 2
Per rispettare la premessa di un numero uguale di facce "piccole" su ciascuna faccia "grande" del cubo, si devono individuare soltanto quelle con 4 facce "piccole" di color nero (quelle con 5 sono la soluzione complementare), poiché è l’unico caso che permette di rispettare anche la premessa di pari numero (13) di cubetti bianchi e neri. E’ chiaro che, in questo modo, si individuano TUTTE le possibili disposizioni di 0 e 1 (bianco, nero) che rispettano SOLTANTO le premesse sul numero uguale di facce "piccole" con ugual colore su ciascuna faccia "grande", includendo tutti i "doppioni" ottenibili per rotazione.
Il numero di disposizioni così ottenute è 4980.

STEP 3
A questo punto, è necessario individuare i "doppioni". La procedura, lunga e laboriosa consiste nel considerare CIASCUNA
disposizione ottenuta al precedente STEP 2, farle assumere TUTTE le possibili rotazioni (0°, 90°, 180°, 270°) in TUTTE le possibili facce (ossia, prima come se si trovasse sulla faccia A, poi sulla B, ecc., fino alla F) e, PER CIASCUNA NUOVA SITUAZIONE, confrontarla con TUTTE le altre disposizioni calcolate al precedente STEP 2.
Quando si individua un "doppione", esso viene codificato per poter essere eliminato.

Questo procedimento permette di analizzare TUTTE le possibili combinazioni di facce/rotazioni per ciascuna disposizione,
evitando così la possibilità di non individuare eventuali "doppioni".
Vedi l’elenco delle soluzioni


Leggi la soluzione di Matrix Teramo


Leggi le soluzioni di Robiwood Borgaro (TO)


La risposta di Dodos Ascoli Piceno
Il numero di cubetti dello stesso colore che può essere collocato su ogni faccia è 5 oppure 4.
Si ottengono le stesse configurazioni sia utilizzando 4 cubetti, sia utilizzandone 5, essendo due numeri reciprocamente complementari rispetto a 9.
E’ sufficiente cercare le configurazioni ottenibili con 5 cubetti e raddoppiare il risultato finale ottenuto.
Con l’uso di un programmino in Pascal, si simula il posizionamento dei 5 cubetti su ognuna delle 6 facce del cubo tenendo presente il vincolo dei 13 quadretti a disposizione e l’altro vincolo costituito dal fatto che alcuni cubetti appartengono contemporaneamente a 2 o a 3 facce.
L’elaborazione fornisce il risultato di 4980 configurazioni possibili.
Sorge poi l’ostacolo più serio che consiste nell’individuare, all’interno del valore ottenuto, quante siano quelle configurazioni che sono da scartare in quanto rappresentano uno degli altri possibili 23 modi di osservare (ruotandolo) il cubo grande ottenuto.
Affinando il programma precedente si ottiene il valore di 227.
Quindi:
227 cubi con 5 cubetti neri per faccia;
227 cubi con 4 cubetti neri per faccia.
454 cubi complessivi.


La soluzione di Shuty Genova
Le soluzioni possono avere 4 o 5 quadrati neri sulle facce del cubo. Ovviamente, per ragioni di simmetria (le soluzioni con 4 quadrati neri sono anche soluzioni con 5 quadrati bianchi e viceversa) il numero di soluzioni dei 2 tipi è lo stesso, cioè 227.
Innanzitutto ho elaborato un semplice programmino che calcolasse tutte le soluzioni, senza in un primo momento considerare le possibili simmetrie del cubo, cioè trascurando il fatto che due soluzioni potessero essere ottenute dallo stesso cubo ruotato in maniera diversa.
Nel file allegato in Excel, "Sol-inviate ", foglio "Soluzioni", trovate tutte le soluzioni trovate, sono 9960, 4980 con 4 quadrati neri ed altrettante con 5. Nel file PowerPoint, "Cubo – disegno ", trovate la convenzione utilizzata per numerare le 27 posizioni dei cubetti componenti, mentre nel file Excel il numero 1 indica il cubetto nero, mentre lo 0 il cubetto bianco in ciascuna
delle 27 posizioni possibili.
Successivamente ho considerato le rotazioni. Il cubo si può posizionare in 24 modi diversi, che si possono ottenere appoggiando il cubo su ciascuna delle 6 facce e ruotandolo 4 volte attorno ad un asse verticale: 6×4 = 24.
Ho quindi paragonato, sempre con un programmino, le soluzioni tra di loro per vedere quali non fossero ottenibili da rotazioni di una delle altre. Il risultato e’ di 227 soluzioni indipendenti per i 2 possibili tipi di soluzione (con 4 e 5 quadrati neri sulle facce). Nel file allegato in Excel, "Sol-inviate", foglio "Soluzioni scremate", trovate le 227 soluzioni nel caso di 4 quadrati
neri su ogni faccia (per quelle con 5 quadrati neri basta invertire gli 0 con gli 1)
Per la cronaca, le 227+227 soluzioni hanno in qualche caso delle simmetrie interne. Vi sono infatti 31+31 soluzioni con 2 simmetrie (cioè esistono 2 posizioni ruotate identiche), mentre ve ne sono 6+6 con 3 simmetrie.


La soluzione di Roberto (Pasquale Salemme) Roma
Si possono ottenere:

n. 227 cubi aventi per singola faccia 5 quadratini bianchi e 4 neri
n. 227 cubi aventi per singola faccia 4 quadratini bianchi e 5 neri

Infatti:
Si è riesaminato il problema e con riferimento ai cubi possibili ottenuti secondo i programmi in qbasic "Cub_1" e "Cub_2", 
precedemente inviati, si è provveduto a scrivere un nuovo programma in qbasic abbastanza complesso con il quale vengono eliminati tutti i cubi equivalenti ottenendo i seguenti risultati riportati nella tabella suddivisi secondo le 5 tipologie dimostrate nei file precedentemente inviati.
Il programma in qbasic "Cubo ", riportato in allegato, elimina i cubi che si ottengono facendolo ruotare secondo le 24 posizioni che uno stesso cubo può presentarsi alla nostra vista.
Per cui rivedendo la tabella delle tipologie già inviata si ottiene:
5 bianchi e 4 neri per faccia————-4 bianchi e 5 neri per faccia
X—>Y—>Z—>Config.—->Cubi——–>X—>Y—>Z—>Config.—->Cubi
4—>9—>0—> 216———>15———->4—>3—>6—->216———>15
5—>7—>1–>1992———>83———->3—>5—>5—>1992——–>83
6—>5—>2–>2352——->109———->2—>7—>4—>2352——->109
7—>3—>3—->408——–>19———–>1—>9—>3—->408———>19
8—>1—>4—–>12———–>1———->0–>11—>2—–>12———–>1
——————————————————————————————–
Tot.———–>4980——–>227——–>Tot.—————>4980——->227
Si nota che l’ultima tipologia il cubo è unico.


La soluzione di Gino Gigliod’oro Rolo (RE)
motivazione: Ci sono tre tipi di cubi superficiali: 8 con tre facce visibili (t), 12 con due facce visibili (d) e 6 con una faccia visibile (u).
Il numero di facce visibili è dato in totale da f=3t+2d+u, con t+d+u=13, da cui f=2t+d+13.
Per (t,d,u) vi sono solo le seguenti possibilità:
(0,11,2), (1,9,3), (2,7,4), (3,5,5), (4,3,6) con 4 quadrati neri per ogni faccia del cubo e (4,9,0), (5,7,1), (6,5,2), (7,3,3), (8,1,4) con 5 quadrati neri per ogni faccia del cubo.
Rappresentando sullo sviluppo del cubo in corrispondenza di ciascun caso le varie combinazioni possibili, a meno di rotazioni, si arriva a 454 configurazioni diverse, nel senso che non si distinguono due cubi ottenibili l’uno dall’altro mediante un movimento. In alcuni casi la configurazione è unica o si ottiene con un semplice ragionamento di tipo combinatorio mentre in altri si rende necessario un conteggio diretto (almeno io ho dovuto fare così!).


Leggi le soluzioni di Ucando Gallarate (VA)

Numerare parallelepipedo

Parallelepipedo da numerare

di Procaccini Mauro

Un parallelepipedo ha dimensioni 10x11x15 ( 10 come il n° del problema “un piccolo tassello” pubblicato con la mia soluzione, 11 come “un cavo elettrico” problema per il quale ho trovato una soluzione ingarbugliata, 15  come “un giardino da innaffiare”: il problema per me più bello ), ed è composto da cubetti da 1x1x1.
Si devono numerare tutti i cubetti con numeri consecutivi (da 1 a 1650). Si sceglie un qualsiasi cubetto e gli si assegna il n° 1, il cubetto che deve essere numerato con il n° 2 deve seguire le seguenti regole:
– se mi sposto in direzione di una faccia (a destra, a sinistra, in avanti, in dietro, in alto o in basso) allora salto due cubetti e assegno il numero seguente al terzo cubetto, 
– se vado nella direzione dello spigolo (in obliquo) salto un solo cubetto e assegno il numero seguente al secondo cubetto,
– non si può andare nella direzione di un vertice.
– un cubetto non può essere numerato due volte.

Esempio: se parto dal cubetto (5,5,5) al quale assegno il n° 1, allora il n° 2 potrà essere: 
– se mi sposto in direzione di una faccia (8,5,5), (2,5,5), (5,8,5), (5,2,5), (5,5,8) o (5,5,2);
– se mi sposto in direzione di uno spigolo (3,3,5), (3,7,5), (7,7,5), (7,3,5), (5,3,3), (5,3,7), (5,7,7), (5,7,3), (3,5,3), (3,5,7), (7,5,7) o (7,5,3).

Spostamento in direzione della faccia. Partendo dal cubetto centrale ci si deve spostare nei cubetti rossi (6 possibilità).  Spostamento in direzione dello spigolo. Partendo dal cubetto centrale blu ci si deve spostare nei cubetti rossi, sono rappresentati solo 5 dei 12 possibili spostamenti.
 
Soluzione

Auditorium

Auditorium
di Brioschi Marco Attilio

Un’amministrazione comunale decide di costruire un nuovo auditorium. Incarica per questo un architetto definendo nel modo seguente i vincoli del progetto:
– l’edificio dovrà avere in pianta un asse di simmetria longitudinale (AB nella figura);
– i segmenti AC e DB dovranno misurare rispettivamente 35m e 45m, perpendicolari all’asse AB come in figura;
– l’asse longitudinale AB dovrà misurare 50m;
– la forma dell’edificio e’ ottenibile ruotando di 180 gradi la figura ABDC attorno all’asse AB;
– il lato CD e’ lasciato alla fantasia dell’architetto: deve essere una linea continua, ma può essere una linea retta, a zig-zag, curva o di qualunque altro tipo, tuttavia la minima larghezza trasversale dell’edificio deve essere almeno 10m+10m=20m (come in figura) ed il lato CD deve essere sempre “crescente” verso B (cioè non deve essere composto da parti che “tornano” indietro verso A o che siano perpendicolari all’asse AB).
La superficie del tetto “a calotta” dell’edificio verrà poi pitturata con una vernice costosissima che ha resa molto bassa, cioè ce ne vogliono ben 10 barattoli per pitturare 1 solo metro quadro di superficie.
Quale e’ il numero minimo di barattoli di vernice da utilizzare?

 

Soluzione

La vena d’oro

La vena d'oro
di Morandi Maurizio

Un cercatore d’oro acquista un terreno aurifero pianeggiante di forma rettangolare con i lati di 30 m e 40 m. 
Nel progettare i lavori di scavo egli ipotizza che il terreno sia attraversato, a profondità costante, da una vena d’oro rettilinea e di spessore trascurabile. Non conoscendo la posizione della vena, decide di scavare solchi rettilinei (verticali e di spessore trascurabile) in modo da trovare la vena d’oro con il minimo sforzo e nel minor tempo. 
Determinare la lunghezza minima degli scavi che il cercatore deve eseguire per essere sicuro di trovare l’ipotetica vena d’oro.
Nota: Gli scavi possono essere di qualsiasi forma e numero e possono essere separati fra loro.
Il punteggio sarà assegnato a chi troverà la soluzione con scavi di minore lunghezza totale.

 

Soluzione

Lo scivolo

Scivolo
di Antonio Fuortes

Tornando al parco giochi del quesito 21 (tuffi pericolosi), dei ragazzi trovano che la struttura è stata modificata:
il piano inclinato è regolabile in modo da variare la quota del punto A, rimanendo sempre tangente al cilindro.
La piscina è piena, ma lo scivolo è asciutto, e i ragazzi vi fanno rotolare una vecchia ruota di bicicletta senza pneumatico (sta "in piedi" bene perché il cerchione è largo).
Da quale altezza (punto A) va lasciata rotolare la ruota affinché tocchi l'acqua a 50 cm dal cilindro?

R raggio del cilindro dello scivolo = 3 m
r raggio del cerchione = 30 cm
mc massa del cerchione = 2 kg
mm massa del mozzo, assunto come puntiforme (0.5 kg)
mr massa dei raggi (0 Kg)
hA quota del punto di partenza dello scivolo = incognita (le quote sono misurate dal pelo dell'acqua)
g acceleraz. di gravità = 9.81 m/s^2
il piccolo attrito volvente permette il rotolamento ma non sottrae energia
non ci sono altri attriti.

Soluzione

Dava Sobel, Longitudine

 

Dava Sobel, Longitudine, Rizzoli, Milano, 1996

La vera storia della scoperta avventurosa che ha cambiato l’arte della navigazione.

longitudine.jpgPer rappresentare la Terra e orientarsi sulla sua superficie si usano le linee dei meridiani e dei paralleli. Sulle prime si misura la latitudine, sulle seconde la longitudine.

Questa rappresentazione era nota almeno dal III secolo a.C. Tolomeo, nel 150 d.C., l’aveva utilizzata per tracciare le ventisette carte geografiche del suo atlante del mondo.

Alcuni paralleli sono fissati, in modo naturale, dal movimento del Sole: l’Equatore,  il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno. Ogni marinaio può conoscere su quale parallelo sta navigando da alcune semplici rilevazioni astronomiche: la lunghezza del giorno, l’altezza del Sole, l’altezza di alcune stelle note rispetto all’orizzonte.

Nel 1492, Cristoforo Colombo seguì la rotta di un parallelo per essere sicuro di non perdersi in mare; questo accorgimento l’avrebbe sicuramente portato da qualche parte e sarebbe stato in grado di tornare a casa.

Altra cosa è invece la misura della longitudine. Non esiste un modo semplice e naturale per rilevare la propria posizione rispetto ai meridiani. Tutti i capitani dell’era delle grandi esplorazioni fino al XVIII secolo, nonostante possedessero carte e bussole, si perdevano spesso in mare. Molte navi si schiantavano contro la loro stessa meta, semplicemente perché arrivavano prima del previsto.

Il 22 ottobre del 1707 quattro navi da guerra britanniche si incagliarono in un unico incidente proprio vicino alla madrepatria, in acque che dovevano essere familiari per loro: quasi duemila uomini persero la vita. Sette anni dopo, nel 1714, il Parlamento inglese mise in palio un premio di 20.000 sterline, circa venti miliardi di lire attuali, per chi avesse trovato un sistema pratico e utile per determinare la longitudine in mare.

I metodi proposti furono i più disparati. Quello più bizzarro faceva uso di una polvere ‘simpatica’ che cicatrizzava all’istante le ferite provocando lancinanti dolori. Si portava a bordo una cane ferito. Una persona a terra, a mezzogiorno preciso, intingeva la benda. Il cane, sia pure a molte miglia di distanza, avrebbe ugualmente guaito per il dolore e avrebbe dato il segnale che a Londra era mezzogiorno.

I membri della commissione parlamentare si rivolsero a Newton, il quale indicò due metodi scientifici.

Un metodo necessita di un orologio che segni il tempo con assoluta precisione. Conoscendo a bordo della nave l’ora di Londra e confrontandola con quella locale, rilevabile dall’altezza del sole, è possibile sapere la differenza di longitudine tra Londra e la posizione della nave.

Il problema è che il rollio della nave, l’alternarsi del caldo e del freddo, le variazioni di umidità, le variazioni della forza di gravità influenzano l’orologio al punto che quelli allora disponibili erano inutilizzabili. Si tenga conto che, al livello dell’equatore, uno scarto di quattro minuti si traduce in un errore di un grado, ossia di sessanta miglia marine (111 chilometri).

Un altro metodo è di natura astronomica e consiste nel conoscere "le distanze lunari", ossia la distanza tra Luna e Sole, per i rilevamenti diurni, tra Luna e stelle per i rilevamenti notturni: grazie alla legge di gravitazione universale, formulata dallo stesso Newton, i moti della Luna erano divenuti più comprensibili, ma il calcolo di queste distanze era tutt’altro che facile.

Per cinque decenni vi fu un’aspra concorrenza tra i principali astronomi del periodo e gli artigiani costruttori di orologi.

Nel 1773  l’inglese John Harrison, orologiaio autodidatta, dopo oltre quarant’anni di caparbio lavoro, fu in grado di presentare un orologio che rispondeva alle richieste della commissione. Tuttavia, …

Il libro di Dava Sobel è la storia avventurosa di questa grande scoperta, raccontata in modo avvincente, facile e soprattutto ben documentata.

Antonio Bernardo

meridiani e parallei

proiezione di Mercatore

John Vanderbank, Isaac Newton

La congettura dei primi gemelli infiniti

 

Qualora nessuno se ne fosse ancora accorto, Richard Arenstorf, Professor Emeritus a Vanderbilt, ha pubblicato un manoscritto con una prova della congettura sui Primi Gemelli. Secondo tale congettura, esiste un infinito numero di interi positivi p tali che p e p+2 siano entrambi primi (un esempio di primi gemelli e' costituito da 17 e 19). E' ancora presto per dire se la pubblicazione contenga errori nascosti, tuttavia errori grossolani non sembrano esservene. L'approccio di base sembra molto interessante e rappresenta un avanzamento consistente in Teoria dei Numeri.

In breve:
Sia L(n) la funzione di VonMangoldt. Arenstorf considera la serie di Dirichlet

T(s) = sum(n > 3) L(n-1)L(n+1)n^-s per Re(s) > 1

e mostra che T(s) -B/(s-1) ha una continuazione analitica su Re(s) = 1. Cio' consente l'uso del teorema tauberiano che mostra che la somma log(p) log(p+2) –> infinito.
In tal modo e' possibile vedere che la densità dei primi gemelli (la costante B) corrisponde alla congettura di Hardy & Littlewood.

E' interessante notare che una parte chiave della (presunta) prova si basa sui risultati del recente lavoro di Goldston e Yildirimsugli sull'intervalli tra i primi – anche se la loro proposta prova di un risultato evidente sull'intervallo tra i primi si e' dimostrata fatalmente errata, ne è comunque risultato qualcosa di positivo.

L'approccio alla pubblicazione non e' sicuramente semplice, la Teoria dei Numeri e' un territorio difficile e pieno di trabocchetti, tuttavia la dimostrazione procede per passi relativamente standard: sembrerebbe che Arenstorf utilizzi metodi di Sieving sviluppati nel lontano 1960.

Per capire meglio il teorema di Wiener-Ikehara tauberiano utilizzato (ma non provato) a pagina 21 della pubblicazione, si può dare un'occhiata a "Introduction to Analytic Number Theory" di K. Chandrasekharan (Springer-Verlag, 1968) dove tale teorema viene utilizzato per provare il Teorema sui Numeri Primi. Lo sviluppo del teorema in Chandrasekharan e' come segue:

Teorema (Wiener-Ikehara). Sia A(x) una funzione non negativa e non decrescente di x, definita per 0<=x< infinito. L'integrale (da zero a infinito) di A(x)*e^(-xs) dx, s=sigma+it, converge per sigma>1 alla funzione f(s). Sia f(s) l'analitico per sigma>=1, tranne che per un polo semplice in s=1 con resto 1. In quel caso il limite per x che tende ad infinito di e^(-x)*A(x) risulta uguale ad 1.

Apparentemente Arensdorf usa questo stesso teorema con x sostituito dal suo u, mentre il resto ed il limite risulta uguale a B_2 anzichè' ad 1.

Edwards dà un'altra interessante descrizione del teorema tauberiano nel suo libro "Riemann's Zeta Function".

Secondo un intervento di Robert Silverman, che ha ufficiosamente dato un'occhiata alla dimostrazione attraverso un forum, la prova sembrerebbe corretta. Controllando la correttezza dei passaggi che da T(s) – B_2/(s-1) portano a continuare verso s = 1 il teorema segue subito dal teorema tauberiano.

Ciò che sorprende è che l'intera prova (Se si assume per scontato il teorema tauberiano) potrebbe essere svolta da uno studente di Teoria dei Numeri del primo anno.
La prova somiglia molto da vicino alla prova del teorema dei numeri primi ed il teorema di Dirichlet's Thm.

La pubblicazione si trova all'indirizzo

http://uk.arxiv.org/abs/math.NT/0405509

Altri link iinteressanti:
http://physicalsciences.ucsd.edu/news_articles/number_theory052404.htm

http://mathworld.wolfram.com/news/2004-04-12/primeprogressions/

http://www.vialattea.net/esperti/mat/primi2.htm

Barzellette

COLMI PER UN MATEMATICO:
Abitare …in una frazione, andare a casa con … un  mezzo… e trovare la moglie a letto con …un terzo.
Non avere nessuno su cui contare.
Confondere un fattore di potenza con un contadino di Macerata.
Avere il gruppo sanguigno 0 positivo.
Avere la moglie che da’ i numeri.
Trovare l’area del rombo . di un tuono.
Andare dal dentista per farsi estrarre una radice.

 

 

In previsione di dover cambiare casa e quindi il percorso per andare e tornare dal lavoro, la famiglia di N. Wiener, uno dei padri della cibernetica, preoccupata per la sua estrema distrazione lo prepara facendogli provare più volte il percorso dalla nuova fermata dell’autobus. Ma, com’era prevedibile, il primo giorno Wiener scende alla solita fermata. Appena si rende conto dell’errore prova a ritrovare la strada per la nuova casa ma si perde. A un certo punto vede una ragazza che gli viene incontro: 
-Scusi, sai se oggi da queste parti c’è stato un trasloco di un professore del MIT?
-Sì, papà, mamma mi ha mandato a cercarti, vieni che ti accompagno a casa.

 

Fonte: G. Lolli, Il riso di Talete, Bollati Boringheri, Torino, 1999, p. 15.

 

 

Un giorno, N. Wiener, seduto al tavolo della biblioteca è immerso in una profonda riflessione. Uno studente, intimidito, gli si avvicina per salutarlo:
– Buongiorno signor Wiener
– Grazie, grazie, … ecco il nome che stavo cercando.

 

Fonte: Hauchecorne, Suratteau, Des mathématiciens de A à Z, Ellipses, Paris, 1996, p.104

 

 

Dopo l’esame di logica matematica uno studente vede il professore incerto sul giudizio.
-Promosso o bocciato? chiede lo studente
-Sì

 

 

Un matematico non prendeva mai l’aereo perché aveva trovato troppo alta la probabilità che su un aereo ci fosse una bomba.
Un giorno un collega se lo trova accanto su un aereo; stupito gli chiede come mai aveva cambiato idea.
-Ho calcolato la probabilità che su un aereo ci siano due bombe: è praticamente nulla. – dice indicando una strana valigetta che tiene stretta tra le mani.

 

 

A uno studente di fisica viene chiesto di trovare i fattori di 60. Lo studente divide 60 per 2 e trova resto 0, quindi deduce: 60 è divisibile per 2. Divide 60 per 3 e ne deduce che 60 è divisibile per 3. Divide 60 per 4 e ne deduce che 60 è divisibile anche per 4. Comincia a guardare con sospetto il problema ma continua i calcoli. Divide 60 per 5 e trova ancora resto zero: 60 è divisibile per 5. Ho capito, afferma. Verifico per un altro numero e poi basta. Divide 60 per 6 e trova che 60 è divisibile per 6. Come pensavo: 60 è divisibile per tutti i numeri.

Curiosità

Il simbolo di infinito è dovuto a John Wallis (1616-1703) e compare per la prima volta nel 1655 nell’opera Arithmetica Infinitorum. E’ una modificazione di quello che usavano i romani per indicare una miriade.

 

 

Il simbolo di percentuale % è di origini italiane. Giorgio Chiarino (1481) usa il simbolo xx per c. per indicare 20 per cento. In una lettera commerciale sempre del XV secolo viene usato un simbolo costituito da una p e uno 0. In seguito viene usato un simbolo del tipo 0/0 e nel 1650 il moderno %.

 

 

Il simbolo “PI GRECO”, usato nel significato attuale di rapporto tra diametro e circonferenza è piuttosto moderno. E’ stato introdotto dal  matematico inglese William Jones nel 1706 in onore di Pitagora (l’iniziale di Pitagora dell’alfabeto greco). Nel 1737 venne utilizzato anche da Leonhard Euler (1707-83) e quindi da tutti i matematici.

 

 

111.111.111 x 111.111.111 = 12.345.678.987.654.321

 

 

Il simbolo del fattoriale “!” fu introdotto nel 1808 in Germania da Christian Kramp. Il simbolo indica lo stupore per la rapidità con cui il risultato dell’operazione cresce, al crescere del numero di partenza. Nel mondo anglosassone è anche detto n bang.
Per chi non lo ricordasse10!=10*9*8*7*6*5*4*3*2*1=3628800.

 

 

Nel sistema di numerazione romana C corrispondeva a 100, D a 500, M a 1000. Col crescere dei debiti e dei crediti fu introdotta una cornice aperta verso il basso che tracciata intorno a un numero ne moltiplicava il valore per 100.000.
Livia lasciò |D|, quindi 50.000.000, di sesterzi a Galba ma suo figlio, l’imperatore Tiberio, erede dei rimanenti beni della madre, sostenne che |D| andava letto D, cioè 500, quia notata non perscripta erat summa, perché la somma non era scritta in lettere.
Galba ricevette quindi 500 sesterzi.
Capito perché negli assegni e nei vaglia dovete scrivere il numero in cifre e in lettere?

 

Fonte: R. Kaplan, Zero, Rizzoli, Milano, 2000, p.19.

 

 

Il grande geometra Michel Chasles (1793-1880), caposcuola francese degli studi di geometria proiettiva e membro dell’Accademia delle scienze parigina, era invece molto ingenuo nella vita pratica.
Collezionatore di autografi e lettere celebre, comprò da un falsario una lettera di Maria Maddalena a Lazzaro, per duecentomila franchi.

 

Fonte: Hauchecorne, Suratteau, Des mathématiciens de A à Z, Ellipses, Paris, 1996, p.78

 

 

J.J.Sylvester (1814-1897) una volta rimproverò uno studente per aver usato in un lavoro una proposizione insensata e indimostrabile. La proposizione, gli fece notare lo studente, era un teorema che aveva dimostrato lo stesso Sylvester.

 

Fonte: G. Lolli, Il riso di Talete, Bollati Boringheri, Torino, 1999, p. 14

 

 

Il generale Custer, prima di affrontare Toro Seduto nella battaglia di Little Big Horn, mandò in ricognizione il suo esploratore più fidato per stimare il numero degli indiani. Al ritorno riferì: – Sono diecimila e cinque. – Come hai fatto a contarli?, chiese Custer. – Dal mio nascondiglio li ho visti tutti, prima uno, poi due, poi tre, quattro, cinque e poi tanti altri: saranno stati diecimila.

Terremoti, tettonica a zolle e interno della Terra

 

Danni causati da un terremoto a San Francisco.

Onde P ed onde S

Tutti coloro che sono cresciuti in California sanno che una linea di faglia può passare dentro le città , all'interno di una scuola. Come si può immaginare, si verificavano numerosi terremoti ed i cittadini, crescendo, si sono abituati..

I terremoti possono avere anche una funzione utile, in quanto aiutano gli scienziati a capire come è fatto l'interno del nostro pianeta.

Un terremoto trasmette due tipi di onde che si propagano all'interno della Terra — onde primarie (onde P) e onde secondarie (onde S).

Le onde primarie sono onde longitudinali perché le loro direzioni di oscillazione sono parallele alla direzione di propagazione dell'onda come una molla che è stata contratta o dilatata.

Le onde secondarie sono onde trasversali perché le loro direzioni di oscillazione sono perpendicolari alla direzione di propagazione dell'onda, come un'onda in una piscina (l'onda va da sinistra a destra o viceversa, mentre l'acqua è mossa in su e in giù).

Le onde P ed S sono rifratte (cioè cambiano direzione) quando esse si imbattono in un nuovo tipo di materiale dentro la Terra. Studiando come le onde rifratte sono dirette, gli scienziati possono costruire un modello dell'interno della Terra.

Questo modello è verificato dal fatto che le onde S non possono essere trasmesse attraverso un liquido per una lunga distanza. Quando si sono verificati dei terremoti in California, e onde di tipo S non sono state rilevate in zone dell'Asia, gli scienziati sono stati portati a concludere che la Terra deve avere un nucleo liquido esterno ad un nucleo interno solido.

Inoltre, dopo un terremoto, ci sono aree (chiamate zone d'ombra) dove né onde P né onde S sono rilevate.

Queste zone sono determinate dal modo in cui le onde P sono dirette al limite tra il mantello solido della Terra ed il suo nucleo liquido. Studi di questo tipo hanno permesso agli scienziati di determinare che il nucleo liquido inizia alla profondità di circa 2900 km.

Le onde P ed S viaggiano ad una velocità tra i 5 ed i 15 km/sec, a seconda del materiale attraverso il quale stanno viaggiando. Le onde S si muovono a circa la metà della velocità delle onde P.

Un'onda P è rilevata alle 2:06 del mattino. Un'onda S è rilevata 10 minuti più tardi. Quanto era lontano il terremoto dalla zona del rilevamento?

Sappiamo che un'onda P viaggia approssimativamente due volte più veloce di un'onda S. Usando valori medi di

possiamo ricavare la distanza percorsa dalle onde come segue:

dove è il tempo totale di viaggio dell'onda P, e è il tempo totale di viaggio dell'onda S. Sostituendo l'espressione per e nella precedente espressione e risolvendo per , otteniamo:

La distanza può essere ora trovata così:

Così il terremoto si è verificato approssimativamente a 6000 km di distanza. (Nota che questa non è la distanza di un luogo da un altro sulla superficie della Terra, come ad esempio da San Francisco a Tokyo. Piuttosto, è la distanza da una zona all'altra all'interno della Terra, dove avvengono il maggior numero di terremoti.)